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24. 04. 2024 17:53

Caso camici: la Guardia di Finanza perquisisce la sede della Dama spa

Il punto della situazione su quanto emerge dalle indagini sulla vicenda della fornitura di 75 mila camici e altri dpi per oltre mezzo milione di euro e trasformata in corso d'opera in donazione

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I militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, su delega della Procura di Milano, stanno effettuando perquisizioni presso la Dama spa, l’azienda di cui è titolare ad Andrea Dini, il cognato del governatore Fontana, centro del caso camici in Lombardia. Entrambi risultano tra gli indagati.

Caso camici: la Guardia di Finanza perquisisce la sede della Dama spa

Nell’ultimo aggiornamento sul caso camici è emerso che il governatore Fontana venne venne sanzionato dall’Anac nel 2017 in quanto, da ex sindaco di Varese, omise nel 2016 l’obbligatorio stato patrimoniale da cui sarebbe risultata la nuova disponibilità 5 milioni di euro sanati in rientro dalla Svizzera attraverso lo scudo fiscale.

Indagine. La Guardia di Finanza è al lavoro per cercare elementi probatori relativi alla mancata consegna di 25 mila camici avvenuta dopo che la fornitura di 75 mila pezzi si è trasformata, nelle intenzioni dichiarate, in donazione. Donazione che, secondo il codice, necessita dell’atto pubblico notarile e della presenza di due testimoni. Non era quindi sufficiente la mail mandata da Dini lo scorso 20 maggio all’allora dg di Aria Filippo Bongiovanni per revocare il contratto di fornitura.

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Aria. Dalle indagini è emerso che è stato l’ufficio legale di Aria, la centrale acquisti di Regione Lombardia, a dare il parere negativo e quindi a non accettare la donazione di camici da parte della Dama. A contribuire al rigetto del cospicuo regalo è stato anche il conflitto di interessi rimasto nascosto.

Duplice. Si indaga quindi su due fronti: la fornitura di camici ed il conto Svizzero emerso di recente, perché da lì sarebbe dovuto partire il bonifico di 250 mila euro a titolo di risarcimento al cognato per il mancato profitto derivato dalla trasformazione della fornitura in donazione e poi bloccato, in quanto operazione sospetta, dall’Uif della Banca d’Italia.

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