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25. 04. 2024 14:39

Coronavirus, Clementi attacca Crisanti: «Prima si occupava di malaria. Lo inviterei alla prudenza»

Continua il dibattito nel mondo scientifico: Clementi del San Raffaele attacca l'ideatore del "modello Veneto" Crisanti

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Non si placa il dibattito nel mondo scientifico sulla possibile mutazione del coronavirus. All’indomani della lettera dei medici firmata anche da Remuzzi e Zangrillo, non è tardata ad arrivare la risposta di Andrea Crisanti, il virologo ideatore del “modello Veneto”.

Disapprovazione. «Questo documento – ha dichiarato Crisanti in un’intervista al Corriere – invia alle persone un messaggio incoerente e incoraggia comportamenti non in linea con la strategia prudenziale adottata finora. Quando mi vengono a dire che gli asintomatici non trasmettono l’infezione mi cadono le braccia. Ma allora, visto che i sintomatici sono sempre meno, qualcuno mi può spiegare da dove originano tutti questi nuovi contagi? Cadono dal cielo?».

La risposta. In questo eterno botta e risposta, non si è fatta attendere la replica del professor Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano. Secondo il virologo il virus si «sta adattando all’uomo, impedendo di replicarsi in modo tumultuoso come nella prima ondata».

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Non va poi per il sottile esprimendo il giudizio sul suo collega veneto: «Crisanti fino a qualche tempo fa si occupava di malaria, adesso è stato catapultato in questo problema e lo inviterei anche io alla prudenza perché qui non parliamo di malaria. Ognuno di noi ha una storia, io sono trent’anni che faccio il virologo».

 

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