La Fondazione Gimbe ha pubblicato il report relativo alla situazione epidemiologica relativo all’ultima settimana, quella dal 7al 13 luglio: in seguito alla diffusione della variante Delta i casi sono aumentati del 61%.
Fondazione Gimbe: «Incremento determinato dalla variante»
«Sul fronte dei nuovi casi – rileva Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si registra un netto incremento settimanale, peraltro sottostimato da un’attività di testing in continuo calo, che rende impossibile un tracciamento adeguato dei contatti».
Infatti dall’inizio di maggio è diminuito progressivamente il numero di persone testate settimanalmente: i cittadini sottoposti a tampone sono calati del 56%. Nonostante l’aumento della contagiosità la pressione sugli ospedali non mostra segnali preoccupanti.
«Il trend dei pazienti ospedalizzati – sottolinea Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – prosegue la sua discesa sia in area medica che in terapia intensiva, dove l’occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid si attesta al 2%». Tuttavia, dopo tre mesi di calo costante, il monitoraggio rileva che gli ingressi giornalieri sono in lieve aumento (da cinque a sette).
La Fondazione Gimbe non ha poi dubbi sulle persone più a rischio in questa fase dominata dalla variante Delta. «Tenendo conto del progressivo aumento dei casi – sottolinea ancora Nino Cartabellotta – e della diffusione di questa variante che è destinata a diventare prevalente il monitoraggio rileva che nel nostro Paese il tallone d’Achille continua ad essere rappresentato dagli oltre 4,77 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose di vaccino».