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20. 04. 2024 11:08

I lavoratori dello spettacolo occupano il Piccolo Teatro: «Parliamo di come ripartire»

Questa mattina intorno alle 8 circa una cinquantina di persone ha fatto irruzione nel cortile del teatro

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Una cinquantina di persone tra lavoratori dello spettacolo e studenti ha occupato questa mattina il cortile del Piccolo Teatro di via Rovello, in pieno centro a Milano. La data non è stata scelta casualmente: oggi è infatti la Giornata mondiale del Teatro.

Occupazione. «Stabiliremo qui un parlamento culturale permanente, come luogo di incontri, assemblee, dibattiti e laboratori», racconta Valentino Ferro, tecnico luci e lavoratore dello spettacolo, tra gli occupanti del teatro. L’occupazione è iniziata intorno alle 8.00 di questa mattina quando alcuni lavoratori sono entrati nel cortile per dar vita a quelle che definiscono “Prove di uno spettacolo vivo“. «Questa azione – aggiunge ancora Ferro – si inserisce in una giornata di respiro nazionale per rilanciare le lotte dei lavoratori dello spettacolo e le nostre richieste di riforma, tutela e reddito di continuità. Abbiamo scelto il Piccolo perché è il primo teatro di prosa comunale d’Italia, come scritto nel programma di sala del’47. Per noi è un simbolo». «Ci piacerebbe che arrivassero qui direttori e persone che lavorano nel mondo dello spettacolo. È un invito a tutto il sistema culturale», è l’appello lanciato da una lavoratrice.

Esperimento. Nel corso di una conferenza stampa i lavoratori dello spettacolo hanno spiegato che intendono portare avanti, con questa occupazione, l’esperimento di un «Noi abbiamo in programma cose molto ambiziose – ha detto Marco Cacciola, attore e regista -. Stiamo cercando di fare un atto fortemente mediatico, abbiamo bisogno di tornare ad essere il primo punto dell’agenda politica». «È fondamentale parlare di come riprendere il lavoro – hanno spiegato -. Ci vogliono investimenti economici e una riforma del settore, sulla previdenza ad esempio. Vogliamo trovare un modo per veicolare queste richieste e abbiamo bisogno di segnali concreti».

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