Il post lockdown non è segnato esclusivamente dalla crisi economica, ma anche da un rincaro generalizzato dei prezzi di vendita. Gli ultimi dati Istat relativi al mese di giugno hanno delineato uno scenario al “rialzo”.
I settori più cari. I rincari hanno colpito principalmente gli spostamenti: i voli nazionali hanno registrato un aumento del 36,4% in un solo mese, mentre il trasporto ferroviario ha subito aumenti per il 4,5 %, mentre quello marittimo del 3,2%.
Anche gli spostamenti in auto sono rimasti vittime dei rincari: i pedaggi e i parchimetri sono cresciuti in media del 3,2 %. Spesso ci si muove per andare in vacanza, ma anche qui la situazione non è per nulla low cost. I prezzi dei villaggi vacanze sono saliti del 13,4%.
Smart working. Il lavoro da casa ha contraddistinto il lockdown, ed è tutt’oggi utilizzato da tantissime aziende. Peccato che l’acquisto di tutti gli strumenti utili allo svolgimento del lavoro da casa siano anch’essi rimasti vittime dei rincari: computer e tablet volano con un +13,9%, mentre scanner e stampanti crescono del 5,9%.
Ristoranti e centri bellezza. Nelle settimane scorse aveva fatto scalpore la tassa covid presente su alcuni scontrini rilasciati da bar e ristoranti. In realtà si è trattato di casi isolati: infatti il settore ristorativo per attirare i vecchi clienti ha mantenuto i prezzi pressoché invariati registrando un lievo aumento dello 0,2%. Stesso discorso può essere fatto per parrucchieri e centri estetici.