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26. 04. 2024 00:52

Lombardia, arriva l’infermiere di famiglia

La nuova figura opera anche in particolari condizioni epidemiologiche, per il tracciamento dei contagi

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Anche in Lombardia, come nel resto d’Italia, è stato dato il via libera all’infermiere di famiglia e comunità.

Lombardia, arriva l’infermiere di famiglia

La figura dell’infermiere di famiglia è stata inserita nel Patto per la salute ed è prevista dalla legge 77/2020, quella che ha convertito il decreto Rilancio emanato dal governo. Le Regioni hanno messo a punto un documento che equipara questa nuova professionalità su tutto il territorio nazionale.

Nuova figura. Il documento delle Regioni chiarisce bene cosa è, cosa non è, e quali sono le potenzialità e le peculiarità anche formative, organizzative e collaborative di questa figura, che di fatto esiste da anni in molte realtà locali, ma che ora viene codificata, organizzata, normata e formata in tutte le Regioni.

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Ruolo. Ma chi è l’infermiere di famiglia e comunità? Si tratta di un professionista della salute che riconosce e cerca di mobilitare risorse all’interno delle comunità, comprese le competenze, le conoscenze e il tempo di individui, gruppi e organizzazioni della comunità per la promozione della salute e del benessere in un determinato contesto territoriale. Cerca di aumentare il controllo delle persone sulla loro salute. È quindi un professionista di riferimento per tutta la popolazione, con particolare attenzione alle fragilità. Per questo la sua presenza è fondamentale, soprattutto durante l’emergenza coronavirus.

Casi particolari. In particolari condizioni epidemiologiche, quale quella da coronavirus appunto, l’intervento dell’infermiere di famiglia può essere orientato alla gestione di un target di popolazione specifica, ad esempio per il tracciamento e monitoraggio dei casi di Covid-19, in collaborazione con medici di medicina generale e Igiene pubblica e nelle campagne vaccinali.

Proattivo. Il nuovo infermiere lavora quindi in modo proattivo: non aspetta solo le prescrizioni, ma intercetta autonomamente i suoi assistiti di cui conosce le problematiche di salute. L’obiettivo del suo inserimento normativo è proprio quello di potenziare e sviluppare la rete sociosanitaria con un’azione che si sviluppa dentro le comunità e con le comunità.

Tanti compiti.
L’infermiere fa quindi una valutazione dei bisogni di salute; prevenzione primaria, secondaria e terziaria; conosce i fattori di rischio prevalenti nel territorio di riferimento, la relazione d’aiuto e l’educazione terapeutica; stende piani assistenziali infermieristici, individua quesiti di ricerca infermieristica.

Riferimento. Ma orienta anche ai servizi, fa una valutazione, indicazione e prescrizione dei presidi necessari. Monitora l’aderenza terapeutica, l’empowerment e valuta i sistemi di tele monitoraggio. È lui che attiva consulenze infermieristiche, si occupa della formazione dei caregiver e delle persone di riferimento. Soprattutto collabora a strategie assistenziali di continuità ospedale-territorio, definisce e contribuisce a protocolli, procedure, percorsi e progetta e attua gruppi di auto mutuo aiuto.

220

le assunzioni di infermieri di famiglia previste in Lombardia

30 euro

il compenso orario inclusivo degli oneri riflessi

35

il monte ore massimo settimanale

infermiere di famiglia
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