«Sul ponte sventola bandiera bianca», cantava il maestro Franco Battiato. Da ieri sembra che anche la regione Lombardia abbia iniziato a sventolare dati da zona bianca. Oggi il consueto monitoraggio dell’Iss confererà l’andamento già annunciato ieri dal governatore Attilio Fontana.
A quando la zona bianca?
Se tutto andrà secondo i piani il passaggio alla zona bianca è prenotato per il 14 giugno. L’elemento fondamentale per passare al colore con meno restrizioni è l’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti: la Lombardia dovrà riuscire a mantenere il dato sotto i 50 positivi al giorno per tre settimane di fila.
«Iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel – ha dichiarato proprio ieri Fontana -, ma la lotta al Covid non è finita: la nostra campagna vaccinale prosegue a ritmo serrato. Dobbiamo continuare a mantenere quei comportamenti che ci hanno consentito di raggiungere questi risultati».
Altri parametri che fan ben sperare
La situazione epidemiologica nelle ultime settimane è migliorata su tutti i fronti. Al di là dell’incidenza ogni 100mila abitanti, anche le terapie intensive si sono gradualmente svuotate.
La soglia d’allerta fissata è quella di un tasso di occupazione delle rianimazioni non superiore al 30%. Al momento siamo al 19,3%: un dato eclatante se si pensa che solo nel mese di aprile si superava il 60%.Stesso discorso può esser fatto per i reparti ordinari. Il tasso di occupazione qui è sceso al 15,9%, mentre ad aprile era al 50,1%.
«In questo momento abbiamo molti dati confortanti — dice Andrea Gori, primario di Malattie infettive del Policlinico di Milano —: la pressione sui pronto soccorso è davvero modesta, i casi che arrivano, seppure gravi, sono in una fascia della popolazione che non è quella più a rischio. Si tratta di giovani o di persone non fragili, dunque con un minore rischio di decesso per Covid-19: questo grazie alla vaccinazione prioritaria su anziani e vulnerabili, che ha avuto un effetto reale e tangibile. È un dato molto ottimistico».