Con la giornata di oggi si compie un nuovo passo verso la normalità: il coprifuoco slitta a mezzanotte e a partire dal prossimo lunedì, se i dati da zona bianca verranno confermati, la misura restrittiva verrà completamente abolita. A Milano però il nodo cruciale resta la movida. Il weekend si è contraddistinto ancora per atti di violenza ed il Comune ora pensa ad un tavolo di confronto tra gestori dei locali.
Movida, tra confronto e ordinanze
Il fine settimana si è caratterizzato per un giovane 26enne accoltellato vicino alle colonne di San Lorenzo e per una rissa in piazza Mercanti dove sono volate sedie e quant’altro tra i contendenti.
Nel frattempo il Tar ha dato ragione ai residenti di Corso Garibaldi dando vita ad un’ordinanza anti-movida che impone il divieto della vendita di alcolici d’asporto dalle 22, mentre al tavolo è possibile bere fino alle 24.
«Siamo convinti che serva rilanciare una alleanza tra esercenti, forze dell’ordine e amministrazione per lavorare insieme, far abbassare il livello di tensione e ricondurre a ragione soprattutto chi esagera – ha spiegato la vicesindaca Scavuzzo al Corriere -. Su questo tema ci siamo già messi a disposizione e abbiamo già avuto modo di partecipare ad alcuni incontri in prefettura per decidere come procedere e coordinare gli sforzi».
Anche l’assessore al Commercio Cristina Tajani è sulla stessa lunghezza d’onda della collega. «Posso dire che l’ordinanza si muove sulla linea di un equilibrio delicato tra esigenze dei residenti – ha dichiarato -, riconosciute dal Tar, e la necessità della ripresa delle attività economiche e della vita serale dopo il lockdown. Metteremo a disposizione, come fatto in passato, i Distretti urbani del commercio (Duc) come luogo per promuovere un patto di convivenza tra tutte le categorie interessate. Consapevoli che questa estate più che mai serve la responsabilità e collaborazione di tutti»
E poi c’è chi pensa che la riapertura delle discoteche possa dare un contributo essenziale per tenere sotto controllo la movida. «Il caos esplode sempre a tarda ora – ha sottolineato Michele Berteramo, portavoce di Epam sui Navigli – , quando i locali chiudono. Un aiuto potrebbe arrivare con la riapertura delle discoteche, che sono un contenitore protetto da vigilanza privata»