Un’indagine dell’Unione Studenti rivela che l’84% degli studenti lombardi è convinto che la didattica a distanza non sia in grado di formarli come la didattica in presenza.
L’indagine. La ricerca è stata condotta su 6.000 studenti di cui 3.000 milanesi, di circa 50 scuole superiori della regione. La stragrande maggioranza degli intervistati è fermamente convinta che si sarebbe potuta ritardare la chiusura dei licei, anche per far fronte ai tanti problemi che caratterizzano la Dad.
«In gran parte delle scuole della nostra città mancano ancora i device per garantire la Dad – sottolinea Ludovico Ottolina, coordinatore dell’Unione degli studenti Milano – Non vengono stanziati abbastanza fondi alle scuole per poter dare a tutti gli studenti in difficoltà i dispositivi necessari. Se in via emergenziale è necessaria la didattica a distanza vogliamo che sia realmente accessibile a tutti».
La richiesta però non è un rientro a tutti i costi, ma in sicurezza per evitare di contagiare gli altri membri familiari presenti in casa. Gli studenti, in riferimento alle prime settimane dalla scuola in presenza, hanno infatti raccontato che il rispetto delle norme veniva meno sui mezzi pubblici costantemente affollati. Per tale motivo vorrebbero una scuola suddivisa su fasce orarie.