L’oste del locale “Birra e Polpette” di via Bligny va controcorrente. Potrebbe lamentarsi ed inveire contro il nuovo Dpcm, ma ha deciso che non ne vale la pena. Soprattutto, non se la sente di trovare dei capri espiatori a questa drammatica situazione.
Il post. «La realtà è che stavolta – scrive il gestore del locale milanese in un post su Facebook – non abbiamo proprio nessuno su cui puntare un dito: è semplicemente più grande di noi. Così, esattamente come previsto, ci chiudono di nuovo. Da domani delivery. Il che, nella maggior parte dei casi vuol dire lasciare a casa gente che vale e piazzarsi ad aspettare un messaggio di qualche glovo».
Tuttavia per l’oste di “Birra e Polpette” la soluzione non è la protesta. «Ci si può lamentare. Prendersela con Conte. Possiamo essere arrabbiatissimi coi bonus di tutto-tranne-noi e Sala e questo e quello, ma litigare tra formiche di sicuro non è la formula per guarire una pandemia».
A suo dire non resta che reinventarsi, come da sempre è stato abituato a fare il mono della ristorazione. «Quello che resta è che dovremo inventare un modo per galleggiare nell’attesa di capire cosa sarà – scrive ancora l’oste nel post -. Quindi la scelta dell’oste è quella di non piatire; di tenere la testa alta che se la chini l’aria è più pesante. La scelta è sorridere perché siamo vivi e se ci tocca trovare un modo per starci dentro è perché in fondo, salvo rare eccezioni, è sempre stato così. Ed ecco il punto: non andrà affatto tutto bene. Andrà tutto diversamente e saremo noi, ognuno di noi, a decidere se sarà bene. Chiusi è prima di tutto uno stato mentale».