Anche Milano ha cominciato comincia il suo percorso verso la normalità dal 26 aprile, se i dati confermeranno uno scenario da “zona gialla”. Si tratta dell’inizio della road map che porterà gradualmente alla ripartenza di ristoranti, teatri, palestre, stabilimenti e fiere, lungo un percorso che terminerà a luglio.
Riaperture. Tra i primi a ripartire saranno i ristoratori: in zona gialla, dal 26 aprile a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei locali che hanno tavoli all’aperto e dal primo giugno si mangia nei ristoranti al chiuso solo a pranzo. Contemporaneamente – sempre in area gialla – riapriranno a cielo aperto teatri, cinema e spettacoli mentre per i musei sarà possibile accogliere i visitatori anche al chiuso, così come per gli spettacoli che avranno i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti-contagio.
E dal 15 maggio sarà consentita l’attività nelle piscine scoperte e probabilmente negli stabilimenti balneari. Anche se fin dall’entrata in vigore del decreto saranno possibili gli sport all’aria aperta, sarà permesso frequentare le palestre al chiuso soltanto dal primo giugno. A luglio sarà la volta delle fiere, delle terme e dei parchi tematici.
Tempi della città. Con la sempre più probabile zona gialla dal 26 aprile Milano dovrà fare i conti anche con la ripartenza di tutte le scuole in presenza. Si tornerà sostanzialmente alla situazione dello scorso settembre, quando bambini e ragazzi di ogni ordine e grado si troveranno finalmente in classe con i propri compagni.
Il che si tradurrà in una maggiore mobilità, ma con un sistema di trasporto pubblico ancora fermo alla capienza massima del 50%. Ad occuparsi del coordinamento sarà il Prefetto, Renato Saccone, insieme a Comune, Città metropolitana, Provveditorato e Atm. In questo quadro si chiederà alle aziende private di ritardare l’ingresso in ufficio alle 9.30 o alle 10.00 per una sorta di “via libera” sui mezzi pubblici ai circa 42mila studenti delle superiori.
Il rischio, in caso di cortocircuito degli orari, è quello di un’affluenza troppo elevata con i tornelli di ingresso in metrò che dovranno essere bloccati. L’obiettivo, dunque, sarà quello di «alleggerire» al massimo la fascia oraria 7.00-9.00 per offrire agli studenti una “corsia preferenziale” sui mezzi pubblici.