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24. 04. 2024 03:46

Dalla Serbia a Caponago stipati tra pneumatici, il viaggio di sei afghani

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Sei giovani afghani, di cui quattro minorenni, sono stati salvati dai carabinieri dopo essere stati scoperti viaggiare stipati in un autoarticolato proveniente dalla Serbia, tra decine di pneumatici, fermato a Caponago. Erano in viaggio da otto mesi per arrivare in Serbia, al campo profughi di Bogovadja.

Allarme. A dare l’allarme – lo scorso giovedì sera – è stato l’autista del mezzo, un cittadino macedone, il quale mentre stava aspettando di scaricare in una zona industriale ha sentito voci provenire dall’interno del camion. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i soccorritori del 118.

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Protezione. I due maggiorenni sono stati inseriti nello Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, mentre i quattro minori sono stati accompagnati in case di accoglienza su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Milano. Le indagini dovranno ora appurare la rete che ha organizzato il loro viaggio.

 

Otto mesi fa. I profughi erano partiti otto mesi fa dall’Afghanistan da soli, stretti l’uno all’altro seguendo la rotta balcanica, per arrivare in Europa. Fra loro tre fratelli di 13, 14 e 16 anni e un altro minorenne salvati insieme a due ventenni all’interno del Tir con rimorchio dedito al trasporto di pneumatici, quando l’autista si è fermato nel parcheggio di un’azienda a Caponago (Monza), per scaricare. Ai carabinieri i ragazzini, così come i due maggiorenni, in buona salute per quanto provati da quattro giorni di viaggio sdraiati su pile di gomme che quasi lambivano il soffitto telato del bilico, non hanno voluto raccontare molto.

Stipati. Inizialmente hanno detto di essere diretti ad un campo profughi in Serbia, da dove il camion è partito e avrebbe fatto ritorno, ma con il passare delle ore (avevano i tesserini plastificati di quello stesso campo nascosti negli zaini) appare più credibile che la loro meta potesse essere un Paese dell’Unione Europea. Chi abbia organizzato il loro viaggio è ancora al vaglio. I militari hanno atteso tre ore perché tutto il mezzo pesante fosse svuotato. A quanto emerso dai racconti di vari trasportatori che viaggiano sulle medesime rotte, non sarebbe raro trovare resti di cibo e bottigliette vuote una volta svuotati i camion, segno che forse esista una vera e propria “tratta” per introdurre cittadini stranieri in Europa sfruttando i trasporti della merce.

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