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28. 03. 2024 10:52

Con la primavera si raggiunge il picco della terza ondata: è il momento della discesa

Le ondate di questa interminabile pandemia a confronto: siamo all'epilogo di questo brutto film?

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Sarà forse una coincidenza, ma fu proprio la primavera nel 2020 a segnare uno spartiacque per la prima ondata. Così a distanza di un anno l’arrivo della bella stagione indica l’inzio della discesa della terza ondata. A testimoniarlo i dati: da circa una settimana, dopo aver raggiunto oltre 6.000 contagi in un giorno, i nuovi positivi sono in calo.

Ondate a confronto. Era il 21 marzo 2020 quando l’Italia era appesa al bollettino delle 18 e suonava e cantava le proprie speranze dai balconi. All’epoca una situazione completamente diversa. Il lockdown nazionale imponeva l’isolamento in caso e diffondeva paura a livello psicologico. In quei giorni furono moltissimi i contagiati che non si rivolsero ai Pronto Soccorso per paura.

Secondo uno studio fatto a posteriori senza quella misura estrema i casi sarebbero stati almeno un quadruplo, considerato l’enorme fascia di sommerso mai certificata dai tamponi. Con l’arrivo della bella stagione tutto sembrò andare in bolla. Non perchè d’estate il virus perde virulenza, ma perchè le misure di contenimento forzato dei mesi precedenti aveva prodotto il loro effetto.

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Nei mesi estivi i contagi riguardarono soprattutti i giovani alle riprese con la movida e le discoteche. Tuttavia i casi di positività in questa fascia raramente causarono ospedalizzazioni e la situazione sembrò rimanere sotto controllo. Almeno fino ad ottobre quando dopo l’apertura di scuole e uffici riesplose la seconda ondata.

Il 7 novembre si raggiunse il picco di 11.489 casi in un solo giorno e Milano diventava l’epicentro della nuova ondata. Le restrizioni cambiano forma: è il lockdown dei semafori a colori, dei coprifuochi notturni come in guerra. Della ricerca di un equilibro per non fermare tutto e tutti allo stesso modo. Per non spezzare un’economia già piegata.

Tornando al presente il picco si è registrato il 12 marzo con 6.262 contagi. Siamo all’epilogo di questo brutto film? La speranza tende il braccio alla campagna vaccinale, ma ancora troppe nubi incerte sul futuro.

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