In molti la chiamano la “Las Vegas della Lomellina”. A pochi chilometri da Milano, percorrendo una mezz’oretta di strada su l’A7, si giunge alle Rotonde di Garlasco, locale storico che anime le notti dal lontano 1964.
Estate atipica. Quest’anno l’estate non avrà il solito sapore di feste e musica. Eppure in oltre 50 anni le piste della Rotonde hanno visto passare generazioni e generazioni alla ricerca di divertimento. Negli anni ’70 Raoul Casadei esportava dalla Romagna il suo famoso liscio, mentre negli anni ’80 icone pop, come una giovane Madonna ancora in erba, calcavano il palco dell’immensa pista da ballo.
L’ultima esibizione è stata il 22 febbraio, data in cui il rapper Tedua ha incantato inconsapevolmente per l’ultima volta la folla di teenager presenti. Da quel giorno le porte delle Rotonde si sono chiuse: negli oltre 42mila metri quadri del complesso regna ora il silenzio. Sembra che il tempo si sia fermato improvvisamente: sulle piste resta solo la polvere e l’area esterna si è trasformata in una piccola giungla di erbacce.
«Per questa estate possiamo scordarci la discoteca interna — racconta il titolare delle Rotonde, Federico Comelli —. Apriremo solo la piscina e il ristorante-pizzeria. Stiamo vivendo nell’incertezza totale. Per garantire la sicurezza si fa di tutto, ma la gente è ancora spaventata e tarda a prendere confidenza, a lasciarsi andare. Vorremmo che il governo ascoltasse anche la voce degli imprenditori della notte, di chi gestisce grandi spazi polivalenti come il nostro e che aspetta di riaprire. Intorno a un locale come il nostro c’è un indotto di famiglie che all’improvviso hanno perso il loro reddito e si trovano senza tutele. Sono sicuro che fino al 2021 non si tornerà a divertirsi come prima del Covid».
