90 euro per un consulto medico da remoto più 450 euro per una visita domiciliare: è questo il listino dell’Ospedale San Raffaele per mandare i propri medici in visita nelle case dei malati Covid e non solo.
Lamentele. La notizia ha sollevato un coro di polemiche. «Chi non può pagare può crepare, questa è la filosofia che domina nella nostra regione. Le Usca non funzionano? Nessun problema, ci pensano i privati», ha dichiarato Vittorio Agnoletto,medico e responsabile dell’Osservatorio Coronavirus.
Anche il consigliere regionale Matteo Piloni è della stessa opinione: «Il pubblico arranca e il privato ingrassa, ma il vero problema è a monte. Il privato risponde a una mancanza inaccettabile, ovvero alle carenze dell’assistenza domiciliare – spiega – Regione Lombardia deve necessariamente potenziare la medicina territoriale, altrimenti la gente si sente abbandonata a casa e i possibili esiti sono due. Chi può permetterselo ricorre al privato, accettando tariffe che a mio giudizio gridano vendetta, e chi non può si presenta nei Pronto soccorso, intasandoli ulteriormente».
Dal San Raffaele. Non è tardata ad arrivare la replica del San Raffaele, che si è limitato ad affermare che il prezzo è comunque inferiore di quello di una visita in struttura.