Continua la corsa contro il tempo per trovare i docenti per coprire le 1500 cattedre vacanti a Milano. Nonostante i ritardi dovuti agli errori di calcolo nelle graduatorie, sta sorgendo in maniera prorompente un altro problema: il rifiuto degli insegnati idonei.
I dati. Nelle graduatorie per il sostegno, oltre il 65% degli insegnanti ha rifiutato il posto. Per quanto riguarda le cattedre alle elementari le graduatorie continuano a scorrere, ma anche qui le rinunce sono tantissime. «Erano 5.600 candidati – fa i conti Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl Scuola Milano -. Ne hanno convocati 3.100. E di questi hanno accettato in 800. Poco più di un quarto».
Ci si domanda quali siano i motivi di tali rifiuti. «Perché non accettano? – scuote la testa Sambruna – Milano costa troppo? Per il Covid? Ma sono due elementi che quando queste persone hanno presentato la domanda, a luglio, conoscevano già. Oppure preferiscono tenersi il reddito di cittadinanza o la disoccupazione? Non lo sappiamo, ma a questo punto il problema non è solo una questione di procedura, che non funziona».
Il sindacalista chiede misure più severe per coloro che non accettano i posti dopo la candidatura. «Se non si accetta la destinazione dopo averla scelta, si dovrebbe perdere il diritto a strumenti di assistenza oppure i nomi andrebbero cancellati dalla graduatoria – aggiunge ancora Sambruna -. Non si può andare avanti così. È ora che il fenomeno venga analizzato a Milano. I tempi si allungano ancora e a rimetterci sono le famiglie e gli studenti».