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25. 04. 2024 18:58

Scuola, a settembre la riapertura: tutti i nodi da sciogliere

A settembre riapriranno le scuole, ma restano ancora tanti nodi da sciogliere: dagli spazi passando per le distanze fino a giungere all'organico

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Tra meno di due mesi le campanelle scolastiche riprenderanno a suonare. Ma a che punto siamo con l’adeguamento degli edifici scolastici alle norme anti-Covid? Mentre i presidi si affannano con tanto di metro tra le mani per trovare nuove soluzioni, al momento l’incertezza regna ancora sovrana.

Tutti i nodi da sciogliere

Spazio

Secondo quanto riconosciuto dalla stessa ministra Azzolina non ci sarà spazio per il 15% degli studenti che tradotto significa 1,2 milioni di bambini e ragazzi. La ministra ha incentivato i comuni a stringere accordi con teatri, cinema ed altre strutture per ricavare dei nuovi spazi da dedicare alla didattica. Peccato che ormai sia troppo tardi: interventi del genere richiederebbero troppo tempo. L’unica soluzione resta l’edilizia leggera con creazione di tensostrutture oppure costruzioni in legno, come ipotizzato dallo stesso Comune di Milano.

Distanza

Discorso simile va fatto anche per la dotazioni di banchi monoposto che serviranno a garantire il distanziamento sociale tra gli studenti. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha assicurato che le nuove forniture arriveranno il 7 settembre, data in cui i corsi di recupero saranno già cominciati.

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Resta incertezza però sulla loro disposizione. La ministra Azzolina ha annunciato che a breve sarà messo a disposizione delle scuole un cruscotto informatico per aiutare i presidi nella definizione dei layout delle scuole. Inoltre permangono molti dubbi sulla definizione della distanza stessa: le linee guida si perdono tra i concetti di rime buccali, metro statico e dinamico.

Assunzioni

Altro importante nodo da sciogliere è quello relativo al personale. Il ministero ha stanziato nell’ultimo Dpcm 1,4 miliardi da destinare alle assunzioni del nuovo personale. Passando dal livello macro a micro significa 7 insegnanti e 2 bidelli in più ad istituto. Questi numeri garantirebbero 30 ore settimanali di lezione per 5 gruppi scolastici aggiuntivi.

Didattica a distanza 

I sindacati temono una riduzione della durata delle lezioni con l’applicazione di ore da 40-45 minuti per far fronte alla necessità di scaglionare gli ingressi. Agli allievi delle superiori poi, per evitare che creino affollamento sui mezzi di trasporto pubblico, sarà somministrata molto probabilmente parte delle lezioni in digitale.

Professori fragili

Un ulteriore problema è rappresentata dai cosiddetti “prof fragili”, ovvero gli insegnanti over 55 anni che rientro tra i soggetti maggiormente a rischio per il contagio. Nel comparto scolastico italiano rappresentano oltre i 2/3 del personale.

Mascherine

Secondo le linee guide gli studenti sopra i sei anni saranno obbligati ad utilizzare la mascherina ogni volta che si alzeranno dal banco e laddove non sarà possibile garantire la distanza. Tuttavia il Cts si è riservato di prendere una decisione definitiva entro la fine di agosto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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