Oggi è andata in scena una manifestazione da parte del Comitato La Goccia per chiedere al Comune di Milano e al Politecnico un approccio differente verso il Bosco spontaneo della Goccia, nato sulle vecchie Officine del Gas della Bovisa
Una giornata per chiedere di salvare il bosco spontaneo della Goccia
«Da tempo chiediamo che il Bosco venga preservato e diventi oggetto di studio – spiegano gli organizzatori -. Secondo il censimento del Corpo Forestale, nel 1995 la Goccia contava già più di duemila alberi ad alto fusto, di cui la maggior parte a carattere spontaneo. Oggi, il bosco spontaneo della Goccia è cresciuto in termini di maturità e biodiversità. Al suo interno si possono trovare numerose specie di piante che denotano una particolare fertilità del terreno».
I lavori sull’area sono già iniziati da tempo e per ora è stato disboscato il cosiddetto Lotto 1A. Secondo l’ultimo Piano Operativo di Bonifica a breve inizierà la movimentazione delle terre nel lotto 1B, grande più di 3 ettari.
«In quest’ultimo lotto c’è una vegetazione fitta di Gelsi, Sambuco, Aceri e Tigli, grandi distese di Rovi – riparo per micro-mammiferi – e tante altre essenze, autoctone o non, ma soprattutto un’enorme Quercia Rovere più che cinquantenne, che stanzia su un’area di suolo profondo non inquinata», denuncia il Comitato La Goccia.
I manifestanti chiedono al Comune e al Politecnico di fermare l’abbattimento degli alberi del bosco spontaneo della Goccia e di ripensare ad un nuovo progetto per la riqualificazione dell’area.