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29. 03. 2024 10:29

Bovisa: il Comitato la Goccia denuncia l’abbattimento di 80 pioppi

In piena emergenza coronavirus, un altro caso dopo via Bassini. Bordin: «Sembra un taglio indiscriminato»

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Ottanta pioppi di alto fusto, pioppi neri dal diametro di 60-80 centimetri son stati tagliati ai primi del mese nell’area degli ex gasometri della Bovisa. La denuncia arriva dal Comitato la Goccia che da anni segue le vicende del parco un tempo polo del gas e poi abbandonato.

 

 

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Secondo il comitato ci sarebbero diversi aspetti che inducono a considerazioni poco positive: in primo luogo la tempistica, l’operazione è avvenuta nel pieno dell’emergenza coronavirus, in secondo non c’è stata alcuna pubblicità. Tutto, insomma, è avvenuto come in via Bassini con il taglio degli alberi subito dopo Capodanno. Oppure, per venire a tempi più recenti, come nel caso dei platani tagliati a Sesto nel villaggio Falck avvenuto lo scorso 5 marzo.

Bovisa: il Comitato la Goccia denuncia l’abbattimento di 80 pioppi

L’area. La Goccia della Bovisa è un’area abbandonata nella zona nord ovest della città di 42 ettari di bosco e ruderi a forma di goccia. Il piano di riqualificazione prevede che una parte degli spazi sia destinata a ospitare i nuovi incubatori del PoliMi, mentre su un’altra parte A2A dovrebbe realizzare una termocentrale. Il problema è che lo spazio deve essere profondamente bonificato prima di poter essere utilizzato: il taglio dei pioppi potrebbe essere necessario per le operazioni di bonifica del terreno che già adesso non appare indolore. Secondo il comitato il bosco avrebbe potuto assorbire 65 mila chili di Co2 nel 2020 e assicurare una riduzione della temperatura. Senza considerare lo sconvolgimento per la fauna che viva nell’area.

Monguzzi (Pd): «Tagliare alberi si giustifica solo in caso di priorità»

Non incredulo, perché a queste cose ormai c’è abituato, ma decisamente indignato. Carlo Monguzzi, presidente della commissione Mobilità di Palazzo Marino nonché esponente storico dell’ambientalismo milanese, commenta per Mi-Tomorrow l’ennesimo taglio di alberi.

L’intervista a Carlo Monguzzi: «Se è per costruire, è una pirlata»

Carlo Monguzzi
Carlo Monguzzi

Come lo ha appreso?
«Ho visto il post del Comitato».

La prima reazione?
«E’ una cosa fuori dal mondo».

Perché è stato fatto?
«Non lo so, tagliare 80 pioppi è una cosa inaccettabile, a meno che non si tratti di una priorità, come l’esigenza di costruire un ospedale per curare il coronavirus».

Forse, come nel caso di via Bassini, è un taglio che precede la ripiantumazione.
«Non esiste il tagliare per ripiantare ma il tagliare e basta».

Il taglio potrebbe fare parte del progetto di riqualificazione che prevede la bonifica del parco.
«Sì, può essere ma stupisce che sia stato fatto senza cartelli, senza un motivo».

La Goccia della Bovisa è in mano a privati, qual è il ruolo del Comune in iniziative come questa?
«In questi casi bisogna sentire il settore verde del Comune e concordare l’azione».

La Goccia è stato un tema che ha suscitato molte tensioni tra Comune e Comitato.
«E’ un’ex area industriale che in quanto tale va trattata. C’è stato un contenzioso perché l’allora assessore all’Urbanistica De Cesaris voleva una bonifica integrale mentre il comitato propendeva per una meno invasiva: la giustizia amministrativa ha dato ragione al Comune anche se devo dire che il comitato aveva le sue ragioni».

Come giudica il progetto di riqualificazione?
«Il progetto è utile, oltre a A2A è coinvolto il Politecnico, però c’è modo e modo di fare le cose. Una cosa è certa: se hanno tagliato gli alberi per edificare hanno fatto una pirlata».

Bordin: «Sembra un taglio indiscriminato»
Bordin: «Sembra un taglio indiscriminato»

L’intervista a Luciana Bordin: «Faremo un esposto in Procura»

Per anni hanno combattuto senza sosta scontrandosi con l’amministrazione comunale. Anche adesso che Palazzo Marino l’ha spuntata il Comitato la Goccia della Bovisa resta vigile: come spiega Luciana Bordin, il taglio degli alberi è in contrasto con l’assetto previsto dal nuovo Pgt.

Come ne siete venuti a conoscenza?
«Grazie ad alcuni membri del comitato che abitano nei dintorni».

Hanno visto chi li ha tagliati?
«No, se ne sono accorti dopo che erano stati tagliati: tra l’altro voglio precisare che sono ancora lì, non sono stati rimossi».

Chi può averlo fatto?
«Non lo sappiamo, non c’è un cartello, non ci sono spiegazioni».

Non saranno abusivi?
«Direi di no, ora vedremo se avevano le autorizzazioni del Comune».

Potrebbe essere stato A2A, uno dei soggetti che occuperà la nuova Goccia?
«Potrebbero avere dato l’incarico».

Oppure il Politecnico, l’altro protagonista?
«Per quello che so dico di no. Bisogna considerare che non è chiaro quale dev’essere il destino di quell’area specifica, potrebbe essere del Comune o di A2A».

Perché non è chiaro?
«Il vecchio Pgt affidava quella parte del parco ad A2A, il nuovo invece parla di “verde di nuova previsione”».

Come si concilia il taglio con il verde di nuova previsione?
«Non si concilia, è una contraddizione, soprattutto non è una cosa utile. Peraltro nel Pgt si parla di fittobonifica, che è già stata sperimentata su un piccolo lotto».

Come pensate di muovervi?
«Nella Goccia c’è un bosco, ci sono normative nazionali da rispettare, l’autorizzazione da parte della Soprintendenza, vediamo se tutto è in regola, penso che potremmo fare anche un esposto alla Procura».

In questi giorni avete segnalato anche un taglio degli alberi a Sesto.
«Anche in questo caso mi sembra che siamo di fronte ad un taglio indiscriminato».

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