A Milano arriva il primo condominio green: «Dai rifiuti al riscaldamento, siamo un esempio»

green ecospedia
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Come nelle virtuose storie milanesi tutto è nato dalla caparbietà di una donna che non si rassegnava ad una cattiva gestione del condominio. Passo dopo passo Ida La Camera, responsabile volontariato d’impresa per Legambiente, ha promosso una trasformazione della propria abitazione coinvolgendo i vicini di casa in un esperimento che ha fatto diventare via San Gregorio 49 il primo condominio green di Milano.

Quando è nata l’esigenza di realizzare pratiche ambientali?
«Nel 2012».

Cosa vi ha spinto?
«Era iniziata la raccolta dell’umido e prendevamo molte multe».

All’inizio, quindi, c’era un’esigenza poco ambientale?
«Sì, poi però sono arrivate le buone pratiche. Allora la municipalizzata aveva avviato la raccolta differenziata in alcune zone della città, tra cui la nostra: ho deciso di organizzare una festa con i condomini per spiegare come si doveva fare in modo corretto e ho chiesto anche bidoni in più».

Quali erano le difficoltà più forti?
«C’erano tanti rifiuti che non sapevamo dove collocare, ad esempio le padelle, che avevamo deciso di mettere in un bidone che avevamo chiamato “dove lo butto”. Poi abbiamo chiamato un esperto di Legambiante che ci ha dato tutte le informazioni necessarie».

Quando avete fatto il salto di qualità?
«Nel 2014 abbiamo sostituito la caldaia a petrolio con una pompa di calore a basso impatto ambientale: il risultato è stato un risparmio del 30% che abbiamo utilizzato per rifare le scale e sistemare l’illuminazione a Led».

I condomini sono sempre stati d’accordo con queste novità?
«Ci sono state difficoltà ad impararle, in particolare per le persone più anziane ad esempio quando abbiamo introdotto le valvole termostatiche che consentono di regolare le temperate dei singoli appartamenti. C’è stato poi qualcuno che all’inizio era un po’ perplesso, non aveva capito che c’era da guadagnare senza spendere nulla».

L’ultima iniziativa?
«Raccogliamo gli oli usati da cucina, li mettiamo in bottiglie di plastica che poi l’Amsa passa a ritirare».

È un servizio che fa solo per voi?
«Lo fanno dopo le mie sollecitazioni, comunque adesso ci sono vari punti della città in cui si possono portare gli oli usati».

Oltre ai risparmi e alle buone pratiche, cosa avete guadagnato?
«Rispondo con un esempio: due nuove coppie hanno deciso di stabilirsi in via San Gregorio perché siamo un condominio green. Abbiamo avuto anche riconoscimenti».

Quali?
«Nel 2014 siamo stati premiati da Legambiente come ambientalisti dell’anno».

È faticoso questo percorso?
«Sì, bisogna sempre informare le persone nuove, organizzare le feste anche se con il tempo tutti diventano attori del cambiamento».

La vostra esperienza può essere imitata?
«Partecipiamo alla City Green del Comune, facciamo da quattro anni il condominio aperto dove spieghiamo a tutti coloro che vengono qui tutto quello che abbiamo fatto».

Con quali risultati?
«In città ci sono settanta condomini che seguono le nostre buone pratiche, magari non sono proprio come noi, non hanno gli spazi per le piante che abbiamo noi ma sono sulla buona strada».

Un buon numero…
«No sono pochi».

Aumenteranno?
«Me lo auguro».


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