Cibo a chilometro zero, riduzione del consumo di suolo e sostenibilità ambientale: sono questi i tre elementi cardine sul quale poggerà il nuovo ambizioso progetto green del Comune di Milano. 50 ettari di terreno presenti al Parco Trenno saranno trasformati nell’orto urbano più grande del mondo.
Cifre da record per il nuovo orto urbano più grande del mondo
Le dimensioni dell’area agricola sono eccezionali se rapportate a progetti simili sparsi nel resto del mondo. Ad esempio l’azienda agricola creata sul tetto del Parc des Expositions a Parigi ha un’estensione di 14mila metri quadrati urbani. Il Brooklin Grande di New York, presentato nel 2010 come l’orto urbano più grande del mondo misura “solo” 6.500 metri quadrati.
L’area interessata al progetto, per il quale Palazzo Marino, ha già approvato le linee di indirizzo, comprenderà l’abitato della frazione Trenno e Boscoincittà, attraversata dal deviatore Olona, da fontanili e da canali irrigui.
Il Comune predisporrà prossimamente una gara per individuare il soggetto che dovrà realizzare l’opera. L’obiettivo è lo sviluppo di un sistema agricolo periurbano sostenibile con l’integrazione tra la vocazione produttiva agricola e la valorizzazione paesaggistica, ecologica e ambientale. In pratica si punterà sull’agricoltura biologica senza pesticidi, si cercherà anche di creare nuova occupazione e verranno risistemati i sentieri e realizzate alcune piste ciclabili.
«È una scelta strategica fondamentale non solo per l’agricoltura – racconta al Corriere l’ambientalista Enrico Fedrighini -, ma per l’intero ecosistema milanese, integrando economia urbana e sostenibilità ambientale nella produzione primaria. L’agroecologia urbana significa nuova occupazione, preservare la fertilità dei terreni e il sistema idrografico milanese, tutela della biodiversità e della salute, produzione alimentare di prossimità, pratiche di economia circolare (compost e concimi prodotti dai rifiuti vegetali), integrazione dell’attività agricola con il sistema dei parchi metropolitani».