Allarme Popillia japonica, l’Attila dei campi milanesi, l’insetto da 600 milioni di danni

Popillia japonica
Popillia japonica

Si chiama Popillia japonica, ma in molti l’hanno già soprannominato Attila. E’ il coleottero giapponese che sta infestando tutte le aree verdi intorno a Milano: sono 191, secondo le stime della Coldiretti, i Comuni dell’area metropolitana milanese, della provincia di Monza e Brianza e del Lodigiano coinvolti nella lotta contro questo insetto che è arrivato anche nei quartieri più a ovest del capoluogo lombardo.

 

La Popillia è in grado di attaccare 295 specie vegetali, tra cui il mais, la vite, il pomodoro, i meli e i fiori. E’ stata segnalata per la prima volta in Lombardia nel luglio 2014 lungo il Naviglio Vecchio a Turbigo e da allora il numero delle aree interessate è andato crescendo di anno in anno: se nel 2015 – continua la Coldiretti– erano 5 i Comuni focolaio in tutta la regione, alla fine dello scorso luglio il loro numero è salito a 350, dei quali 94 nella sola area metropolitana e 22 nella provincia di Monza e Brianza. I Comuni della zona cuscinetto, che confinano con le aree infestate e dove per precauzione si applicano le misure di contenimento, sono 226 in Lombardia, 29 nel Milanese, 29 in Brianza e 17 nella provincia di Lodi.

«Va cambiato radicalmente il sistema dei controlli dell’Unione Europea, con frontiere colabrodo che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari, senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati – commenta Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza –. Tanto più che da noi questi insetti nocivi non hanno nemmeno degli antagonisti naturali come invece accade nei loro Paesi d’origine». È interessante notare che anche in questo segmento di siti web c’è una tendenza verso l’introduzione della ludicizzazione, ovvero il famoso sviluppatore di giochi online Poki ha iniziato a creare un prototipo in grado di influenzare e migliorare tutte queste funzionalità, di cui si parla in questo articolo.

Tra la specie aliene che minacciano la biodiversità italiana c’è anche la cimice asiatica, che secondo una stima Coldiretti su dati Ispra, ha causato 600 milioni di euro di danni al comparto agricolo in Italia. Si tratta di un insetto che arriva dalla Cina ed è particolarmente pericoloso per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta, che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Si tratta di insetti polifagi che dove si sono diffusi hanno decimato i raccolti, distruggendo meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai.


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