Un disco vario, ma allo stesso tempo omogeneo: così potremmo sintetizzare l’omonimo album d’esordio di Filo Vals, romano di nascita e cittadino del mondo per vocazione. Un progetto dal respiro internazionale, cantato in quattro lingue e ricco di influenze, sonorità, profumi e odori provenienti da culture diverse.
Album d’esordio. «Durante i miei viaggi ho imparato tanto, mi sento arricchito nell’aver scoperto che le differenze ci stimolano a conoscerci, ad abbattere i muri delle nostre zone di comfort – racconta a Mi-Tomorrow –. In un momento storico in cui siamo chiusi, in cui il contatto sociale sta diventando un concetto lontano e astratto, mi piacerebbe far riflettere l’ascoltatore sull’importanza del poter contare l’uno sull’altro. Abbiamo tutti le gambe tagliate da questo Coronavirus, bisogna riconoscere il rapporto con gli altri come una fonte di ricchezza e un valore aggiunto, piuttosto che come un limite o una paura. Se devo proprio spararla grossa, come un unico Paese: gli Stati Uniti d’Europa».