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20. 04. 2024 04:51

Alex Britti al Teatro Lirico: «La mia terra di conquista»

Divano e chitarra: l'artista si racconta

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Dopo un anno ricco di concerti nelle località italiane, Alex Britti ritorna nella cornice teatrale per raccontarsi in una veste diversa, semplice, essenziale, come sul divano di casa: ad accompagnarlo ci sarà solo la musica della sua chitarra, senza band, senza scenografia e senza giochi di luci. L’appuntamento è questa sera al Teatro Lirico Giorgio Gaber.

Alex Britti in concerto al Teatro Lirico

Come mai questa scelta?

«Ho deciso di essere solo sul palco e di presentarmi solo con la mia chitarra, per riprendere quello stato d’animo di serenità e di relax che avevo conquistato un tempo quando si trattava di concerti. Oggi noto live sempre più impostati come trasmissioni televisive sul palco, più che come esperienze con il pubblico».

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Ovvero?

«Vedo sempre più concerti in cui abbondano elementi che esulano dalla musica, tanti ingredienti che poco c’entrano con la voglia di dare e di darsi al pubblico. Per questo sono tornato alle origini».

E il divano?

«Per tanta gente è il luogo di casa dove si passa più tempo. Io solitamente ci suono, mi riposo, scrivo canzoni, anche guardando il soffitto e con la chitarra addosso. Vorrei ricreare il mio stato d’animo di casa».

La formula del concerto-racconto non è nuova per te, visto che ci avevi già provato nel 2003 con Chitarra, voce e piede. In cosa sarà diverso?

«Lo sarà perché io mi sento diverso: nel 2003 ero un ragazzo alle prime armi che andava in giro a fare concerti da solo, oggi sono un uomo, nel bene e nel male, sono più riflessivo e maturo, anche nel modo di suonare. Sono più nervoso forse, perché sento che ho tante cose da dimostrare e voglio farle bene».

Mai senza chitarra.

«Ѐ la mia dimensione, mi rilassa e mi concentra. Mi fa da psicologa, da amica, da amante, mi permette di staccare la spina dal mondo. Quando mi metto a suonarla, la stanza cambia colore. Oggi, a 54 anni, provo le stesse sensazioni di quelle che provavo a 8, gli anni in cui cominciai tutto. E questo credo sia il segreto».

Sarà la tua prima volta al Lirico?

«Sì, anche da spettatore. Mi piace sempre tornare a Milano, ci ho vissuto per tanti anni e trovo questa città come la più italiana tra tutte: se Roma è la più romana, Milano ha davvero riunito tutto il Paese nelle sue vie. Al mattino al mercato di Wagner puoi trovare un calabrese e un siciliano con perfetto accento milanese, oppure all’aperitivo puoi trovarti avvolto da diversi dialetti senza accorgertene. Questa è una terra di conquista, come lo è stata per me».

Oggi alle 21.00

Teatro Lirico Giorgio Gaber

Via Larga, 14

Biglietti: da 36 euro su ticketone.it

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