Angelo Duro al Teatro Manzoni con “Da Vivo”

«Non sono un profeta, parlo solo di me». Al Manzoni il one man show di Angelo Duro

angelo duro
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Da Vivo. Oltre ad essere il titolo, è l’unica cosa che sappiamo del tour teatrale di Angelo Duro, che partirà stasera al Teatro Manzoni per poi tornarci il 21 aprile.

 

Del resto il comico siciliano – anche se lui non ama definirsi tale – è stato chiaro anche in occasione della presentazione del suo primo libro Il piano B: «Vi pare che mi metta a scrivere di cosa parla per farvi risparmiare tempo? Leggetelo e ve lo dite voi di cosa parla. Fatevi subito un’opinione da soli».

Insomma, quello di Angelo Duro si preannuncia un esilarante e dissacrante one man show, pregno del cinismo e dell’irriverenza che fanno dell’ex Iena un personaggio amato e seguitissimo dai giovani.

«Non sono un profeta, parlo solo di me»

Angelo Duro, lo spettacolo al Manzoni

Sui social hai detto di non dare per scontato che in questo spettacolo parlerai, quindi potresti anche tacere davanti al pubblico?
«Non lo so ancora, dipende come mi sveglierò. Perché il mio è un lavoro libero, faccio un po’ quello che mi gira. Se ti invito a casa mia per cena non ti dico prima cosa ti faccio mangiare. E anche per il mio spettacolo funziona così, non posso dire prima cosa farò».

Come nasce questo approccio?
«Penso che se una cosa ti piace la segui. E’ come l’amicizia: quando trovi un amico e ti ci affezioni, non per forza ti deve presentare un programma per convincerti a frequentarlo. Io non voglio convincere nessuno, mi sento libero».

Da Vivo, qual è la genesi del titolo?
«Io mi devo godere questo momento adesso. Sono consapevole che tutti i giorni vanno vissuti ora, che è ora il momento in cui raccontare quello che mi succede. E poi con questo spettacolo mi celebro da solo, celebro il successo ottenuto in quello precedente: e perché non dovrei farlo adesso? Magari tra qualche giorno non ci sono più…».

Qual è il tuo rapporto con Milano?
«A Milano non c’è il mare, ma c’è tutto il resto. Anche perché non ho mai trovato un milanese in giro. Pur chiedendo e citofonando in giro, proprio non si trovano».

Sei passato da inviato comico ad attore cinico: la città ha influito in questa trasformazione?
«Non è stata Milano, piuttosto un processo di maturazione. Quando cresciamo diventiamo un po’ più cinici. Da bambini siamo tutti felici, perché non sappiamo cosa ci aspetta; poi pian piano cominci a prendere le prime bastonate a scuola, le prime delusioni in amore. Queste cose diventano dei microtraumi che ti rendono stronzo e ti creano un’armatura per proteggerti da tutta la merda che ti circonda».

Più stronzo o più profeta?
«Io non mi sento profeta e non voglio esserlo, parlo solo della mia esperienza di vita. E soprattutto non sono un comico, anche se tutti mi ritengono tale. Anzi, se ce n’è la possibilità, il pubblico voglio farlo piangere».

Da Vivo di e con Angelo Duro
Stasera alle 20.45 (replica il 21 aprile)
Teatro Manzoni
Via Manzoni 42, Milano
Biglietti: da 18 euro teatromanzoni.it

Foto: Alessandro Dealberto