Sbarca su Elivision, la nuova app per smart tv per i clienti di Elimobile, la nuova serie originale di Maccio Capatonda intitolata Maccioverse: l’ultima opera del comico, autore ed attore è disponibile in streaming sulla piattaforma Elisium ogni lunedì con un nuovo episodio (dei cinque) fruibile dai clienti.
Maccio Capatonda torna con una nuova serie Maccioverse sulla piattaforma Elisium
La serie nasce da un’idea di Marcello Macchia – in arte Maccio Capatonda – in veste di autore insieme a Danilo Carlani, Clemente Meucci, Andrea Mancini e Luigi Luciano (Herbert Ballerina) e di regista insieme a Danilo Carlani e Alessio Dogana. Alla produzione Micidial e Freak Factory.
Perché nasce la serie?
«Nasce dalla voglia di raccontare il mio modo di affrontare e di “sopravvivere” al mondo digitale, sempre più presente ed attanagliante nelle nostre vite, utilizzando una sana satira o critica della realtà: da qui nasce la volontà di interpretare non un personaggio di finzione, ma proprio me stesso».
Ed è questa già una novità.
«Per la prima volta interpreto realmente Maccio, come la mia fidanzata Myriam Lugarà è realmente la mia compagna nella vita, Luca Confortini il mio manager e Valerio Desirò e Filippo Lo Russo i miei amici. In realtà con Tg Casa 40ena avevo già provato a fare una cosa del genere, ma con Maccioverse ho voluto apportare un’impronta ancora più realistica, dando la possibilità a Maccio di essere portatore di messaggi importanti».
Quando hai sentito questa esigenza?
«L’idea balenava nella mia mente già da cinque anni: raccontare il rapporto conflittuale con la tecnologia – che, se da un lato ci semplifica la vita, dall’altro, ce la complica – è importante per aprirci a cose che non altrimenti non noteremmo. L’eccessivo utilizzo può schernirci dai dolori, o dalla noia, della vita, come ne parlo nell’episodio due ad esempio».
Quella che si vede è realmente casa tua?
«Sì, ci ho vissuto fino a quando giravo Tg Casa 40ena durante la pandemia. Dopo un anno l’abbiamo cambiata».
Dai video brevi a pillole di cortometraggi di dieci minuti. Come hai vissuto questo passaggio?
«Ho iniziato facendo video da due minuti ed è sempre stato, per me, il modo migliore per esprimere quello che la comicità doveva filtrare attraverso un video. Oggi mi sono imbattuto in un tipo di narrazione diversa, trattandosi di una vera e propria storia, ma non ho mai abbandonato la sua verticalità».
Ovvero?
«Negli episodi passo da tema all’altro chiudendo l’arco narrativo nei dieci minuti prestabiliti. Questo mi è servito anche per dare anche maggiore coerenza al messaggio comico e satirico, non sempre facile da mandare avanti».
Sintomo del cambiamento della comicità al passo con i tempi?
«Negli anni si è ridotta a forme ancora più brevi, se pensiamo a TikTok, ad esempio, e questo ha cambiato anche il modo di fare di molti di noi. Io, però, sono rimasto sempre lo stesso, anzi ho dato ancora più verità a ciò che faccio: mi piace rendere realistico ciò di base non lo è, ciò che è surreale, rubando al cinema l’impronta narrativa ma rimanendo sempre Maccio fondamentalmente».
Il prossimo progetto?
«Il 26 ottobre uscirà su Netflix Rapiniamo il Duce, un film di Renato De Maria con un cast importante, tra cui Matilda De Angelis, Pietro Castellitto, Filippo Timi, Tommaso Ragno ed Isabella Ferrari. Si tratta della mia prima esperienza cinematografica in cui ricopro un ruolo non scritto da me, qui faccio solo l’attore per la prima volta ed è un banco di prova importante per la mia carriera».
E poi?
«Per Amazon Prime VIdeo ci sarà a novembre una trasmissione di improvvisazione comica intitolata Prova Prova Sà Sà. E intanto proseguirò con la stesura del mio nuovo film».
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Maccioverse racconta di Maccio, un lavoratore 2.0 inglobato in quegli strumenti tecnologici che ora sono così tanto utili quanto distruttivi. Vivere in una perenne call di lavoro, tra freeze dello schermo, mal di schiena e bizzarri effetti collaterali nella vita di tutti i giorni è una delle tante condizioni che Maccio si ritroverà ad affrontare, cercando di districarsi tra virtuale e reale, anche nelle questioni di cuore. Maccioverse parla di tutti noi, di come cambieranno i nostri gusti, le nostre abitudini e i nostri sentimenti a causa della tecnologia.