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19. 04. 2024 05:14

Bianca Atzei incontra Veronica: «La musica è la mia medicina più grande»

Veronica e Bianca insieme nel nuovo progetto discografico della cantante milanese d'adozione, che si racconta come donna e come artista

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Si intitola Veronica il nuovo album di Bianca Atzei. Un progetto ricco di duetti, attraverso cui Bianca trova l’energia per mettersi a nudo e raccontarsi. Perché in Veronica l’artista mostra «il lato più umano» di sé, come rivela a Mi-Tomorrow.

Bianca Atzei si racconta in Veronica, il suo nuovo album

Bianca AtzeiIl titolo dell’album è il tuo nome, Veronica. Come mai?
«È la mia consapevolezza, in tutto e per tutto. Crescendo, il vissuto e le esperienze mi hanno portato a capire che avevo bisogno di far uscire la mia libertà. Con questo album mi sento libera di scegliere, di decidere quello che voglio essere e fare. Voglio essere tantissime cose e in questo album si vede».

Un caleidoscopio che emerge anche dai duetti.
«Mi sono messa alla prova su ogni canzone e per me è stato anche costruttivo. Ho giocato con la mia voce e ho cercato di far uscire lati miei diversi dal solito. Ne avevo voglia e bisogno. Gli artisti, poi, mi hanno aiutato. È ovvio che se canti con Malgioglio lo fai con un brano diverso da quello che può essere un duetto con J-Ax o Arisa».

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C’è molta varietà nei generi.
«Ogni canzone è a sé e sono tutte molto diverse tra loro. Non esiste un genere in particolare, esistono le canzoni e le parole. Ed è la cosa più importante. Volevo tornare alle mie origini, alla mia vera essenza, a quello che sono io interiormente e non l’artista. Sono una cantante, si sa, ma volevo far vedere il lato più umano di me. E spero di esserci riuscita».

Il duetto che ti ha messo più alla prova?
«Sicuramente il brano con Arisa è stato mentalmente molto difficile. L’abbiamo fatto in presa diretta senza interruzioni. Però, idealmente, il pensiero di cantare con una voce così importante e affascinante mi preoccupava. Arisa è magica e, dentro di me, c’era un po’ di timore al pensiero di affrontare il duetto. Invece è stato tutto molto bello».

Torni anche sul palco.
«Il palco rappresenta casa, per me. È la mia casa, la cosa più bella che ci possa essere. Sto bene solo quando sono sul palco, è questa la verità. E torno accettandomi per ciò che sono».

Cosa rappresenta per te la piazza milanese?
«Io amo Milano. Sono di origini sarde, ma non riuscirei a vivere in nessun’altra città. Milano mi piace anche la sera, nell’ora dell’aperitivo. Mi piacciono gli odori delle vie. Mi fa star bene. Quando in una città percepisci sapore di casa e famiglia, non riesci ad essere altrove. Anche quando vado via e poi torno, già in tangenziale sento quel brio».

Con questo album secondo te Bianca e Veronica hanno fatto pace?
«Sicuramente si sono incontrate. Hanno capito tutte e due come riuscire a stare bene insieme. E spero di poterle aiutare, anche se per farlo servirebbe un terzo lato di me (ride, ndr). Sicuramente si sono accettate. E anche la musica ha aiutato, soprattutto questo album. La musica, in fondo, è la mia medicina più grande».

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