Qual è il bilancio di questa prima parte del 2021?
«Tra la vittoria a Sanremo e il successo del mio nuovo singolo Rimani, direi un bilancio molto buono».
Come si può spiegare Rimani?
«Rimani è nata inaspettatamente. Ero in albergo a Roma, dopo Sanremo. Stavo girando l’Italia per fare promozione a Polvere da sparo. Di notte, non riuscendo a dormire, ho iniziato ad annotare dei versi sul mio telefono rendendomi conto che erano adatti ad una canzone. In pochi giorni era pronta».
Un milanese di Puglia: cosa lega due terre così diverse?
«Innanzitutto c’è molta Puglia a Milano. La cosa mi rende orgoglioso, ma allo stesso tempo mi fa riflettere perché vuol dire che sempre più gente è costretta ad andarsene, sinonimo di poca valorizzazione. Milano è la città che mi ha permesso di essere quello che sono oggi, ma porto comunque sempre nel cuore la mia terra. Sebbene abbia dovuto abbandonarla».
Cosa ti piace e non ti piace di Milano?
«È bello che si autorigenera, perché è molto rispettata dai suoi abitanti. Anche la zona dell’hinterland è veramente molto bella. Io sono un amante della natura, apprezzo il sottovalutato verde milanese. L’unico vero difetto di Milano è che non ha il mare, non credo di dire qualcosa di nuovo (ride, ndr)».
Un consiglio a un giovane musicista che vuole inseguire il suo sogno?
«Consiglio di non arrendersi mai, anche quando le cose tardano ad arrivare. Se si ama qualcosa, va inseguito fino in fondo e senza esitazione».