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29. 03. 2024 15:15

Conrad Tao in concerto a Milano: «Venite e spegnete il telefono»

Tao torna ora in Italia per esibirsi, prima a Genova e martedì al Conservatorio meneghino

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Conrad Tao in concerto a Milano. A 28 anni, Tao è un pianista e compositore con più di venti anni di esperienza e un curriculum che include esibizioni e commissioni per alcuni dei più grandi teatri e delle migliori orchestre del mondi, da quella dell’Accademia di Santa Cecilia alla New York Philharmonic. Ed è forse per questo doppio ruolo, che non ama i confini e da sempre cerca un collegamento fra generi musicali, classica e contemporanea, fra forme di espressione diverse, che lo hanno portato, ad esempio, ad esibirsi in coppia con il ballerino di tip tap Caleb Teicher.

Conrad Tao in concerto a Milano: quando e dove

Tao torna ora in Italia per esibirsi, prima a Genova e martedì al Conservatorio di Milano, in un appuntamento che fa parte della stagione della società del Quartetto e che mostra il suo gusto eclettico. Il programma – che per come lo racconta è una esplorazione fra improvvisazione e riflessione – si apre con la Fantasia cromatica in re minore di Bach (“un saggio di quello che sarebbe potuta essere l’improvvisazione al piano” del compositore di Lipsia), prosegue con Gaspard de la Nuit di Ravel, passa a Kinderszenen, le Scene di bambini di Schumann per poi arrivare alla sua stessa improvvisazione e a Keyed In, brano che Tao scrisse durante il lockdown nel 2021, per terminare con Antennaria Plantaginifolia del cinquantunenne Jason Eckardt.

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L’appello di Conrad Tao in concerto a Milano

«A rischio di suonare ingenuo – dice – penso che la musica da musica da camera o l’improvvisazione in gruppo, con la necessità di ascolto, di sensibilità fra le persone, e anche di presenza in un esatto mento – possa offrire un modello più che interessante per la società». E a proposito di pubblico, per attirare i giovani ai concerti il suo suggerimento è abbastanza controcorrente: «Ci penso da un po’ ma nessuno mi ascolta – spiega – Vorrei pubblicizzare il fatto che ai concerti uno può spegnere il telefono per due ore, tutti quelli che conosco cercano buone scuse per staccare la spina».

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