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23. 04. 2024 18:43

Emma apre la stagione del Carroponte, in esclusiva a Mi-Tomorrow: «Milano, sto arrivando»

Da domani, tre serate evento al Carroponte per Emma che apre la stagione della ripartenza per l’arena di Sesto: «Fortuna è proprio il mio mondo»

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Dover rimandare i festeggiamenti per il primo decennio di carriera – con una data programmata il giorno del proprio compleanno all’Arena di Verona – non dev’essere stato facile da digerire, ma Emma ha tra i suoi grandi pregi quello di non abbattersi. Mai. E in quest’estate 2021 è ripartita live proprio da Verona. Prima che Milano – o meglio, la vicina Sesto San Giovanni – la riaccolga a braccia aperte per tre date evento al Carroponte, da domani a venerdì.

Emma torna pronta per il Carroponte: «Le persone mi fanno sentire di casa a Milano» 

Da domani torni qui da noi, per tre date che aprono la stagione del Carroponte. Stai cominciando a riabituarti al palco?
«Diciamo che a livello tecnico mi sto riabituando un po’ a tutto, anche al sound degli spettacoli. Sai, a livello emotivo ogni città regala vibrazioni differenti perché il pubblico è sempre diverso, quindi in realtà ogni volta è un terno al lotto: non sai mai quello che può succedere».

Il primo pensiero salita sul palco nell’esordio post pandemia?
«Onestamente pensavo a come avrebbe potuto reagire la mia voce dopo così tanto tempo. Il palco montato e finito era una bomba, le prove con i ballerini erano andate bene, i musicisti pazzeschi… L’unico dubbio era come prendere di nuovo confidenza con la mia voce».

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Per una questione di scaletta?
«Una lunga e corposa scaletta, sì. I brani, poi, sono uno schiaffo uno dietro l’altro. Temevo di non essere pronta o sufficientemente allenata per una cosa del genere. Alla fine, però, è un po’ come andare in bicicletta: non ti scordi mai. Il mio problema è che mi faccio troppe paranoie: amo essere una perfezionista, credo ancora nella musica dal vivo. Io devo cantare dal vivo, non ce n’è».

emma marrone
Ph. Chiara Mirelli

Ventiquattro canzoni, compresi i medley e gli ultimi singoli con Alessandra Amoroso e Loredana Bertè. Di Fortuna ci sono nove tracce, come mai hai scelto di spingere così tanto sull’ultimo album?
«Ho cercato, più che altro, di creare una scaletta che seguisse una certa cronologia e che fosse “umana”: volevo raccontare questi dieci anni così pieni, rispettando il passaggio da Oltre a Fortuna. Sono totalmente cambiata, grazie a Dio: l’unica cosa immutata è la passione, la voglia di fare le cose e di farle con tutta l’anima. C’è stata un’evoluzione artistica della mia voce: canto molto molto meglio, penso di essere molto più professionale e capace».

Sei soddisfatta di te, quindi.
«Questi dieci anni mi hanno portata ad essere l’artista che sono oggi e ad avere un controllo diverso. E poi, sì, ho spinto molto di più su Fortuna in scaletta perché è l’album che oggi mi rappresenta maggiormente, anche come genere e sonorità. È proprio il mio mondo».

Com’è stato riadattare un tour pensato per i palazzetti?
«Intanto sono contenta di aver portato un sacco di gente a lavorare: nei tour che stanno organizzando adesso, arrivi e trovi luci e palco del posto, ti muovi con tre elementi e hai finito. Nel mio tour, invece, ogni sera lavorano tante, tante persone. Certo, mi son dovuta “adeguare” cercando sempre una soluzione che accontentasse più fan possibili, pur rispettando le ristrettezze».

emma marrone
Ph. Chiara Mirelli

La sfida ardua era quella di farti ballare: Macia Del Prete ce l’ha fatta.
«Mi ha detto che sono migliorata tantissimo (ride, ndr). Fai conto che con i ballerini ho provato solo per cinque giorni in una sala prove di tre metri per due, per poi portare tutto questo su un palco venti metri per trenta all’Arena di Verona. Diciamo che era un po’ diverso, anche a livello di affanno. Gli stessi passi che prima facevo in un metro, all’Arena li facevo su 7-8 metri. Nelle prove generali mi sono un attimo persa…».

Eppure hanno visto tutti come ti sei divertita.
«Devo dire che, più di tutte, mi ha gasato la coreografia di Fortuna, anche perché era l’ultimo pezzo che cantavo. E si sa che l’ultima esibizione è quella in cui capisci di avercela fatta».

In undici anni di carriera, quale complimento ti ha fatto più piacere ricevere?
«Va detto che ne ho ricevuti tantissimi, soprattutto dalle persone che fanno questo lavoro per davvero. Ultimamente un bellissimo complimento me lo hanno fatto i ragazzi della band con i quali sto lavorando, perché si stanno trovando bene sotto tutti i punti di vista. E mi hanno detto che, umanamente, di cose così non ne avevano mai vissute. Per me, che sono una cantante solista, è stato un momento molto bello. Una gratificazione importante».

E la critica peggiore?
«Sinceramente bisogna capire la differenza tra critica e offesa. E dipende anche chi te la fa».

Hai uno staff di tante donne con cui lavori assiduamente. Proviamo a farle conoscere un po’ di più a chi ci legge?
«Vai».

Marcella Montella, A&R manager di Universal Group.
«È una ragazza giovanissima, ma già super in gamba. Ho iniziato a lavorarci da qualche anno e devo dire che sono molto contenta di questo rapporto. È di Napoli. E chi è di Napoli ha sempre una marcia in più».

Tatiana lo Faro, che cura la tua comunicazione per Parole e Dintorni.
«È una donna con dei grandissimi attributi. Apprezzo parecchio la sua ampiezza, la calma e la freddezza con cui gestisce le cose, perché a volte “gestirvi” è veramente complicato. Tra l’altro è l’unico ufficio stampa longevo che ho avuto: negli anni ne ho cambiati come le cover del cellulare».

Emanuela Redaelli, product manager di Universal Music Group.
«La storia. C’è sempre stata. Agli inizi della mia carriera venivo a Milano, avevo paura, mi faceva paura questa città enorme, non volevo dormire da sola. Lei era costretta a mollare il fidanzato e le sue serate, si faceva la borsina e veniva a dormire in albergo con me. Questo aneddoto ti fa capire che rapporto possa avere oggi, dopo dieci anni, con Emanuela».

Veronica Corno, responsabile per F&P Group.
«È la “matta” del gruppo, una persona preparatissima che sa il fatto suo. È una che di strada e di gavetta ne ha fatta tanta. Ha passione e rispetto per quelle che sono le idee dell’artista. L’aspettò più importante per me è che tutti, alla fine, cerchino di rispettare quelle che sono le mie necessità».

Ho lasciato per ultima la tua manager, Francesca Savini. C’è ancora qualcosa di lei che pensi di non conoscere?
«Assolutamente sì, anche perché le persone mutano nel tempo. Sono convinta che noi stessi siamo in continua evoluzione. Ci sono cose di me stessa che ancora mi sconvolgono, quindi non ho la presunzione – e non voglio neanche averla – di sapere tutto su una persona, anche se ci sto a contatto 24 ore su 24 da undici anni».

Sarai di nuovo giudice a X Factor, che quest’anno vedrà alla conduzione Ludovico Tersigni. Che consigli ti senti di dargli?
«Alessandro Cattelan è un grandissimo: ha regalato dieci anni della sua vita a quel programma. Ludovico deve fare quello che è il suo: secondo me non bisogna cadere nel confronto. Con Ludovico vado a cena e mi bevo un bicchiere di vino, non sono una maestra di vita. Anzi, me la godo. Ed è giusto che se la goda anche lui».

Le prossime tre sere al Carroponte e molti dei prossimi mesi a Milano. Che cos’è che ti fa sentire a casa, qui?
«Sono le persone che mi fanno sentire di casa a Milano: qui ho tantissimi amici, anche se è ovvio che abbia un rapporto viscerale con Roma. Diciamo che spero questa volta di vivermi Milano un po’ più serenamente, visto che l’anno scorso ho vissuto quattro mesi chiusa in quattro metri quadri senza vedere nessuno per cercare di garantire a X Factor di svolgersi senza intoppi. Quest’anno spero di riuscire a fare qualche cena, girando un po’ di più. Anche perché è figa Milano, no?».

Da domani a venerdì, alle 21.00
Carroponte
Via Granelli 1, Sesto San Giovanni (Mi)
Biglietti: da 40 euro su ticketone.it

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