Che concerto state preparando per l’occasione?
«L’intenzione è quella di riportare la musica alle orecchie e ai cuori di tutti, abbiamo scelto di rappresentare Beethoven perchè le sue opere sono universali. Trovandoci in un parco pubblico, l’obiettivo è quello di catturare l’attenzione di quanti più passanti possibili».
CityLife è una location unica, perchè coniuga il progresso con la natura. L’affascina l’idea di suonare in un posto del genere?
«Ci troviamo alle porte di un momento di trasformazione, un cambiamento importante che riguarda l’ecologia e la sostenibilità ambientale. Mi piace pensare che anche il nostro settore possa contribuire culturalmente a questo favore, per concepire tutti insieme un nuovo modo di vivere la città».
Al di là della tecnica, della disciplina e del metodo, cosa è in grado di insegnare la musica?
«Credo che possa insegnare a tutti, musicisti e non, ad ascoltare di più il nostro spirito. Ci manca fermarci un momento a dialogare con noi stessi, concentrarci su ciò che a volte non consideriamo. La musica fa questo, perché dà forma alle cose che non vediamo».