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25. 04. 2024 17:19

Junior Cally e il suo Deviazioni all’Alcatraz: «Il mio ritorno senza maschere»

Il rapper romano torna live a Milano per presentare il lavoro discografico: «Sento che questo album, senza rinnegare il passato, è il primo progetto in cui metto la faccia»

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Dopo l’album Deviazioni, Junior Cally questa sera è pronto a sbarcare all’Alcatraz. Senza maschere, fisiche o figurate, perché «in realtà sono l’unico a non portarle». È un vero e proprio ritorno quello di Junior Cally alla dimensione live. Particolarmente sentito dopo l’uscita a dicembre dell’album Deviazioni, che – tra luci e ombre – appare come una liberazione dal passato, senza rinnegarlo.

All’Alcatraz il ritorno di Junior Cally dopo l’uscita di Deviazioni

Come vivi questo ritorno dal vivo?
«Quando sono arrivato in sala prove l’ansia era tantissima, anche perché per me si tratta della prima volta con una band: sarò accompagnato da un chitarrista e da un batterista. È un live totalmente nuovo per diversi aspetti, ma dopo il primo giorno mi sono reso conto che è il motivo per cui faccio il cantante. Io scrivo per poi portare le mie canzoni in concerto».

Quindi solo gioie o anche qualche dolore?
«Una nota di dispiacere c’è. Detto fuori dai denti, sul rap sento di andare forte. E mi dico: pensa se non fosse successo ciò che è successo. Senza le polemiche di Sanremo e poi il covid, sarebbe stata un’altra storia. Comunque non vedo l’ora di spaccare tutto e onorare il palco, come ho sempre fatto».

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Senti il peso di un album come Deviazioni?
«Sento che Deviazioni, senza rinnegare il passato, è il primo progetto in cui metto la faccia. La maschera l’ho tolta prima di Sanremo e lì è l’ultima volta che ho cantato. Sono felice perché sarà una ripartenza e di ricominciare da questo album. Ci sarà anche tanto di quello che sono stato prima: tanto rap, tanta energia e anche i primi brani. Ripercorro il mio passato proiettandomi verso il futuro».

Pensi di pagare le conseguenze della tua schiettezza?
«L’ho sempre pensato. All’inizio avevo una maschera, ma in realtà sono l’unico a non portarla. È più forte di me ed è una sfumatura del mio carattere. Ne pago le conseguenze, eppure, quando mi alzo la mattina, so che non ho niente da recriminarmi. Sono sempre fiero di ciò che faccio».

Che rapporto hai con Milano?
«L’ho sempre vista come un’opportunità. A Roma si tende a tagliare le gambe agli altri, mentre a Milano il quartiere ti aiuta, fa squadra con il cantante. Per questo, appena ho ho cominciato a guadagnare qualcosa, sono venuto a vivere qui. Volevo avere l’opportunità di conoscere da vicino gli addetti ai lavori».

Stasera alle 21.00
Alcatraz
Via Valtellina 21/27
Biglietti da 23 euro su ticketone.it

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