Il futuro de La Rappresentante di Lista: «Milano ci ha fatto incontrare»

Cristallizzati fra «sensi di necessità» e le basi per un nuovo disco

Reduci dalla performance sanremese al fianco di Rancore e Dardust, con i quali si sono esibiti sulla cover di Luce (Tramonti a Nord-Est), La Rappresentante di Lista – formazione guidata da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina – ha visto rimandare le date dell’ultima tournée LRDL 2020, dopo aver conquistato i primi sold-out a Roma e Bologna. Tra queste era prevista anche una data milanese, all’Alcatraz.

La Rappresentante di Lista, l’intervista

Come avete vissuto le ultime settimane?
«L’8 marzo, quando a un mese da Sanremo siamo tornati a Palermo per iniziare quella che non ci immaginavamo sarebbe stata una quarantena così lunga, si era appena concluso un periodo di allestimento che avevamo previsto prima degli ultimi concerti di questa primavera. Prima di prendere l’aereo per la Sicilia, abbiamo pranzato in un piccolo bar vicino al mare e già si avvertiva l’aria di primavera. Da allora siamo a casa e, senza averlo previsto, abbiamo iniziato a concentrarci sul prossimo progetto discografico».

Intanto l’album Go Go Diva raccoglie ancora consensi, grazie anche a Sorrentino.
«A gennaio Questo corpo è stato inserito all’interno della colonna sonora di The New Pope e questo ci ha sorpreso molto. Non lo abbiamo mai incontrato, speriamo un giorno di poterlo fare. Abbiamo investito molto su questo album, perché racchiude molti dei nostri desideri. È un disco che ancora oggi ci sta sorprendendo, mesi dopo l’uscita». 

Con voi, teatro e musica sembrano convivere alla perfezione.
«Il nostro background è stato sempre fortemente influenzato dal teatro, è qui che siamo cresciuti e lo scopo è anche quello di presentarci al pubblico dando luce a questo nostro lato artistico. Se tutto non si fosse dovuto fermare, avremmo studiato un live in grado di accendere i sensi del pubblico: speriamo in futuro di averne la possibilità».

Credete che presentarvi a Sanremo è stato rischioso per il vostro percorso?
«Di certo Sanremo ci ha permesso di farci notare anche da chi non ci conosceva prima. Rimanere fedeli alla propria natura è importante, ma a volte tradirla può aiutare a guardare oltre, per trasformarsi e rigenerarsi attraverso punti di vista diversi. Tutto questo non può che stimolare la nostra continua ricerca».

Milano ha fatto da sfondo al vostro incontro.
«Grazie alla produzione di uno spettacolo sulla pallacanestro diviso tra Milano e Palermo, ci siamo incrociati nel 2010 proprio negli spogliatoi della palestra dove provavamo. Per rilassarci dalle massacranti ore di prove, abbiamo iniziato a cantare insieme. L’anno dopo è cominciato tutto».

Oggi cosa rappresenta per voi?
«È la tappa di un percorso cominciato molti anni fa. È una città che ci ha sempre dato grosse emozioni, ci abbiamo vissuto per un periodo di tempo mentre lavoravamo al CRT e al Pim Off. Abbiamo sempre in mente di ritornarci stabilmente, un giorno. I suoi microcosmi ci affascinano».

Come vi immaginate il ritorno alla normalità?
«In questi giorni ci chiediamo di continuo quanto un evento del genere riuscirà a modificare effettivamente il nostro modo di stare al mondo. Fra qualche mese, forse, daremo per scontati gli abbracci, le passeggiate sul mare, ma intanto noi ne approfittiamo per immortalare questo atavico senso di necessità dentro quelle che potrebbero essere le canzoni che canteremo al prossimo tour».

La Rappresentante di Lista
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