Andrea Mazzantini, in arte Mazay, è una leggenda vivente dell’elettronica. Con i Pink is Punk ha suonato a fianco di dj del calibro di Benny Benassi, Chemical Brothers e ha anche aperto un concerto di Jovanotti a San Siro.
Com’è nata la collaborazione con Edo Fendy per Madre Mia?
«Entrambi giochiamo per la nazionale hip hop, facciamo un sacco di beneficenza. Madre Mia è solo la punta dell’iceberg di quello che faremo insieme, a partire dal suo secondo disco».
Che rapporto hai con Milano?
«È la mia città e la amo. Dopo l’Expo c’è stata una crescita incredibile. Negli ultimi quindici anni piazza Gae Aulenti, la zona di Melchiorre Gioia, Nolo hanno cambiato pelle completamente. Si sta investendo per migliorare in pulizia e sicurezza. Oggi siamo ai livelli di Londra o Parigi. Poi, certo, il Covid ci ha dato una mazzata. Ma ho piena fiducia sulla ripresa futura».
«I professionisti dell’intrattenimento dovrebbero arrivare vivi a un’ipotetica data di riapertura, che nessuno ancora conosce, mentre devono pagare l’affitto, le bollette». Che effetto ti fanno queste parole di Claudio Coccoluto?
«Da sempre il mondo della notte è considerato una cosa strana, quasi non legale, clandestina. Mi auguro che qualcuno prima o poi prenda in considerazione il fatto che siamo dei lavoratori, paghiamo le tasse, seguiamo le regole come gli altri. Vorrei che le iniziative venissero direttamente dal Governo. Siamo in attesa».