Manca ormai meno di un mese alla tradizionale Prima della Scala che quest’anno porterà in scena il ‘Boris Godunov’ di Modest Musorgskij. Una scelta che secondo alcuni però sarebbe un assist alla Russia. Tra questi ovviamente c’è il console ucraino a Milano, Andrii Kartysh, che ha inviato ad Attilio Fontana (presidente di Regione Lombardia), Giuseppe Sala (sindaco di Milano e presidente di Fondazione Teatro alla Scala) e Dominique Meyer (sovrintendente della Scala) una lettera aperta.
La lettera del console ucraino
Il testo si apre con un ringraziamento verso le autorità per “il manifesto sostegno, tuttora palpabile” verso l’Ucraina fin dall’inizio della guerra, “voluta dalla Federazione Russa, che continua a lacerare la nostra pace”.
La protesta contro la Russia
Poi però arrivano le note dolenti, in tutti i sensi. Secondo il console, le scelte artistiche della Scala per la stagione 2022/2023 (il ‘Boris Godunov’ per la Prima, ma anche altre rappresentazioni di musica russa e un concerto di Anna Netrebko) hanno generato “grande disappunto e rammarico” presso la comunità ucraina in Italia.
Il testo della lettera
“La cultura – si legge nella lettera – viene utilizzata dalla Federazione Russa per dare peso all’asserzione della sua grandezza e potenza. Assecondare la sua propagazione non può che nutrire l’immagine del regime ivi vigente al giorno d’oggi, e dunque, per estensione, le sue ambizioni scellerate e i suoi innumerevoli crimini”.