10.7 C
Milano
29. 03. 2024 15:56

Sanremo 2023, i giudizi e le pagelle delle 28 canzoni in gara. Alti e bassi fra gli otto milanesi

Mi-Tomorrow ha ascoltato in anteprima i brani del prossimo festival di Sanremo: tanto retrò, ma anche qualche punta d’aria fresca

Più letti

Tanta “febbre a ‘90” nel primo ascolto delle 28 canzoni dei Big al Festival di Sanremo 2023. E non poteva essere altrimenti, visti i numerosi ritorni di artisti sulla cresta dell’onda vent’anni fa. Tanti di questi sono milanesi. E (quasi sempre) non sfigurano. Il migliore? Uno “di oggi”, Lazza. Sempre dritto per la sua strada già prima del Festival e abile nel proporre un pezzo che ricalca perfettamente la cifra che lo ha portato al successo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Mi-Tomorrow (@mi_tomorrow)

Cambia ritmo Tananai, che abbandona il sé scanzonato di Sesso occasionale per procedere sulla scia di Abissale. Fra i grandi ritorni, Gianluca Grignani prevale al primo ascolto su Articolo 31 e Paola & Chiara, mentre i Coma_Cose confermano la loro cifra di “relax armonico”. Bello sprint per i Colla Zio, che faranno saltare l’Ariston. E i Modà ripartono da dove li avevamo lasciati. Che non è necessariamente un male.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Sanremo 2023, i voti di tutti i brani in gara

*da quest’anno il voto inferiore al 6 verrà accompagnato da un asterisco

GIANLUCA GRIGNANI
Quando ti manca il fiato

Ciao papà o addio papà
io ti perdono
le mie lacrime sono sincere
ma c’è chi non lo farà

È un indubbio, piacevole ritorno alle origini della sua storia musicale. Il rapporto con il papà al centro. Tanti riesami nella memoria che fa male. Ma il dolore si fa forza nella voce di Grignani. Non una sorpresa, insomma. Ma un bel ritorno. Voto 6,5

COLAPESCE DIMARTINO
Splash

Ma che mare ma che mare
come stronzi galleggiare
per non sentire il peso delle aspettative
vado via senza te

Cifra inconfondibile, forse meno “leggerissima”. Ma va più che bene così. C’è sempre questo mood “alla Battiato” nei testi. Quello che all’inizio sembra uno shaker di parole senza raccordo, in realtà diventa costruzione di immagini nitide, a volte in contrasto, ma mai dissonanti. Come in mare. Voto 6,5

ARTICOLO 31
Un bel viaggio

Non volevamo crescere,
ma è successo tutto a un tratto
e fai tutte le cose che
giuravi non avresti fatto

Ritorno iconico per la Milano che fu. E che lì, a onor del vero, sembra essere un po’ rimasta. Il “bel viaggio” si sente tutto, ma gli Articolo 31 non sono i Pooh. L’occasione del Festival poteva essere sfruttata per un rilancio più coraggioso. Voto 6*

gIANMARIA
Mostro

Ma che ti sembro un mostro?
Guarda che sono a posto
che mi sono perso, ero solo distratto da me

Aria fresca. Trascinante. La profondità di concetto non rinuncia al ritmo. gIANMARIA parla il linguaggio di questi tempi, anche molto più di altri suoi coetanei. E, soprattutto, riesce nel compito (difficilissimo) di parlare delle difficoltà e delle paure dei giovani di oggi a più generazioni. Non solo alla sua. Voto 7,5

ANNA OXA
Sali

Libera l’anima
come rondini la sera
vola libera
Nitida come il canto dell’anima
come stella dell’aurora

«Mind and senses purified», direbbe Gala, da un livello onirico molto meno sviluppato della Oxa, che continua nel suo percorso netto fatto perlopiù di “ascensione”. Spirito e fine nobile, un po’ troppo poco mainstream. Anche senza main. Voto 6*

MR. RAIN
Supereroi

Camminerò
a un passo da te
e fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi

L’intro ricorda la sua (quasi) omonima canzone di una decina di anni fa, poi prende un’altra strada. Gradevole. Coro di voci bianche a sostegno. Si parla con i giusti termini di salute mentale. Manca il boost. Voto 6

ROSA CHEMICAL
Made in Italy

Sono un bravo cristiano
ma non sono cristiano
tu vuo’ fa l’americano
io voglio morire da italiano

La quota Ciao Ciao del 2022, ma meno trascinante. Probabilmente si ballerà molto, attenzione al testo. Meno banale di quanto sembri. Resta il fatto che gli italiani fanno sesso, fanno all’amore, sognano e sono la storia. Manca la pizza e bon. Voto 6

GIORGIA
Parole dette male

E tu alla fine eri una bella canzone
la prima fuga al mare in moto d’estate
le tue risate e fare i cretini nei prati
andare a dormire ancora bagnati

Intro di pianola ed è subito ‘94. Che può piacere o meno, certo. Ma resta il fatto che c’è sempre quella sensazione che una voce assoluta come la sua meriterebbe molto, ma molto di più. Non manca del velato soul. Voto 6

LDA
Se poi domani

Oh oh dammi le mani
ma solo se tu rimani
sai penso a te.
Sai io penso che
io non dormirò più come prima

Ballatona romanticona che più non si potrebbe. Tanto amore, tanto dolore, tanti cuori sulla sabbia, tutto un po’ too much. Voto 6*

LAZZA
Cenere

Rinasceremo insieme dalla cenere,
mi sento un nodo alla gola, nel buio balli da sola
Bella che mi sembri venere, scendi che il tempo non vola

La miglior espressione del nuovo rap. Il brano è potente, sia in scrittura che in produzione musicale. Tutto quello che ci si può aspettare da un artista che era chiamato a non deludere le (alte) aspettative. Voto 8

ARIETE
Mare di guai

Tu buttati con me, mare di guai
non so nuotare in una vasca
piena di squali, piena di squali
vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

Dolce e leggera, racconta con molta onestà – ma anche con disincanto – l’amore. Sa molto di verità. Senz’altro la storia di sentimenti meno banale possibile, anche solo per questo va premiata. Voto 6,5

SETHU
Cause perse

Mollami almeno un momento
e spiegami com’è che si fa
triste vedere niente cambia col tempo
E io sto da solo con il cuore a metà

Non mi fa impazzire-e-e-e ma ricorda molto un cantante che ha vinto Sanremo l’anno scorso e che ha il nome che sembra un colore. Indubbiamente Blanco ha fatto scuola, qui forse un po’ troppo. Voto 6

TANANAI
Tango

Amore tra le palazzine a fuoco
la tua voce riconosco
noi non siamo come loro
È bello, è bello, è bello
È bello stare così

Dopo Sesso occasionale era prevedibile un forte cambio di rotta. Ed effettivamente qui ritroviamo di più il Tananai di Abissale. Più voce e meno giochi. Molta voglia di vivere questo amore tra immagini da film e tanta libertà. Voto 6,5

LEVANTE
Vivo

Vivo come viene
Vivo il male, vivo il bene
Vivo come piace a me
Vivo per chi resta e chi scompare

Bel ritorno. Un interessantissimo flusso di coscienza messo in musica, fra sogni erotici, gioia del corpo, uomo e animale, liberazione. La maternità l’ha letteralmente rigenerata. Come donna. Sorpresa. Voto 7

LEO GASSMANN
Terzo cuore

So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no
Non so quale inseguirò

Testo interessante, ricco. Non si adegua all’idea di amore spesso cantata dalla sua generazione, a partire dal «terzo cuore». Frase chiave: «Meglio avere torto con te». Chi lo dice vi ama davvero. Voto 6,5

MODÀ
Lasciami

Ma che giorno è?
È il primo giorno senza te…
Ho bevuto il veleno
e ho capito la parte peggiore di me…

Non sono più i tempi del Tappeto di fragole, ma sembra che gli anni non siano passati. Nell’anno del ritorno al “classico sanremese”, si innesta alla perfezione con il plus di una tematica sociale come la salute mentale sempre difficile da trattare. Voto 6

MARCO MENGONI
Due vite

Se questa è l’ultima canzone
e poi la luna esploderà
sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica

Ritorno in punta di piedi, con una cifra che non potrà non piacere ai suoi fan. Non la sua migliore performance, ma potrebbe crescere con i successivi ascolti. Voto 6,5

SHARI
Egoista

Cerco di distrarmi
ma mi perdo il film
Siamo distanti
voci sognanti
diventano addii

Pezzo con carattere, sonorità nere e un incedere pieno di curve che mantiene alto l’interesse (merce rara di sti tempi). Prospetto interessante dalla truppa di Sanremo Giovani, una delle più anticonvenzionali. Voto 7

PAOLA & CHIARA
Furore

In questa notte di sole
Furore, furore
Amarsi e fare rumore
nel mio respiro tu
senza fermarci più

It’s raining men, hallelujah! Amarcord che ammicca a sonorità di almeno vent’anni fa. E sembra essere un po’ il trend dei ritorno della truppa Nineties. Felicione il nostro bimbo di allora, ma oggi… Voto 6*

CUGINI DI CAMPAGNA
Lettera 22

Se mi guardi con quegli occhi amore
mi farai morire
io non sono altro che una storia
che non sa finire

Godibile, certo d’antan, ma potrebbe incontrare i favori – tanto per fare un esempio – dell’immensa stirpe di fan dei Pooh. Il “mondo” è quello lì. Voto 6,5

OLLY
Polvere

Facciamo un giro se
piove, piove, fino a che
non ci si bagnerà il cuore, cuore
Io e te

Una delle più radiofoniche, basta già questo in un anno in cui – probabilmente – le radio risentiranno maggiormente di pezzi “ad alta rotazione”. Fresca, coinvolgente. “Giusta”. Voto 7

ULTIMO
Alba

Amo l’alba perché spesso
odio la vita mia
camminando senza meta
in questa strana via

Ultimo sembra voler riannodare quel filo lasciato nel 2019, fra pianoforte e polemiche. “Male di vivere” confirmed, ma in cui chiunque può benissimo riconoscersi. È lui. Voto 7

MADAME
Il bene nel male

A me il bene, a te il male
Bebe nel bene e nel male
Fai bene e fai male
quanto bene e male
Nel bene e nel male

“Spaccherà”. In tutti i sensi possibili. Al netto delle polemiche che stanno accompagnando Madame in questo avvicinamento al Festival. Base meno “ricercata” rispetto a Voce, ma d’altronde il brano doveva chiamarsi “Puttana”. Voto 7,5

WILL
Stupido

Ma a volte io mi sento stupido
volevo tutto il pianeta, stringerlo in una mano
volevo fare il poeta, ora l’essere umano

Molta sincerità in questo pezzo che non ha grosse pretese se non quella di raccontare una storia così com’è, fra lacrime ed inadeguatezza. Fra voglia di spaccare e di scappare, alla ricerca della verità. Voto 6

MARA SATTEI
Duemilaminuti

E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore

Canzone concreta, costruita bene. Un amore duro, contestabile. Il testo è di Damiano David (Måneskin) che, per la musica, ha lavorato insieme a Thasup (fratello della Sattei). Una ballad – almeno una – che riesce ad essere contemporanea in questo Festival. Voto 7

COLLA ZIO
Non mi va

Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
non mi va

Costruita bene per far ballare fin da subito, per rimanere nelle orecchie. Per svegliare la platea dell’Ariston e a casa. Una Milano che stupisce, finalmente. Da tenere d’occhio. Voto 7,5

COMA_COSE
L’addio

E sparirò ma tu promettimi che
potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità

Testo pieno, per nulla banale e pienamente nelle corde di una coppia che mai ha perso la propria identità per accarezzare il mainstream, a costo di prendersi delle pause. Voto 6,5

ELODIE
Due

E se a quest’ora mi cerchi,
perdonami dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
con gli occhi lucidi

È l’interprete che sperimenta di più, provando sempre ad uscire dal proprio seminato. Il coraggio va sempre premiato. E la canzone è pure un crescendo da non sottovalutare. Obiettivo raggiunto. Voto 7

In breve

FantaMunicipio #25: perché uniti, tra centro e periferia, è sempre meglio

Questa settimana parliamo di connessioni tra centro e periferia, di due passerelle ciclo-pedonali che, a regime, collegheranno al meglio...
A2A
A2A