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24. 04. 2024 11:43

Tutta la milanesità di Smemoranda: «Una città in cui sperimentare il futuro»

Caterina Balducci e Nico Colonna raccontano tutta la milanesità di Smemoranda e i dettagli della 12 mesi, ricca di racconti inediti, da Jonathan Bazzi a Paolo Cognetti

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Torna Smemoranda 12 mesi, la Smemo dedicata a chi ama le storie. Quella di Smemoranda è fortemente ancorata a Milano, come spiegano la responsabile di redazione Caterina Balducci e il direttore Nico Colonna.

Smemoranda raccontata da Caterina Balducci e Nico Colonna

Come avete scelto i racconti inediti?
Caterina Balducci: «In realtà un vero fil rouge non c’è, i racconti sono a tema libero. Quello che però accomuna questi testi è proprio il marchio Smemoranda, che promuove il racconto da oltre vent’anni inserendolo in un’agenda e quindi nella vita quotidiana delle persone».

Quanta Milano c’è nella Smemo?
Nico Colonna: «Smemoranda nacque a Milano nel 1979, molto influenzata dalla cultura della città e dal suo rapporto con il mondo progressista. Milano era il suo laboratorio dove sperimentare il futuro. Anche noi, da bravi milanesi, abbiamo sperimentato un progetto editoriale innovativo. Abbiamo inventato il libro un po’ agenda o, a scelta, l’agenda un po’ libro».

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Cosa potete dirci delle sezioni Graphic Story e StoryTel?
C.B.: «Si tende a pensare che l’agenda sia in disuso, e sicuramente in parte lo è, ma per niente destinata a scomparire. La partnership con Storytel ne è un esempio perfetto. Per la graphic story, la nostra storia è stata anche molto disegnata, oltre che scritta».

E l’operazione di compensazione?
N.C.: «Da oltre 15 anni compensiamo le emissioni di CO2 piantumando e prendendoci cura di circa 160mila alberi nelle aree di Pavia. Spero che finalmente i padroni del mondo si stiano rendendo conto che non si può più rimandare un intervento di salvaguardia della Terra».

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