L’assemblea dei soci e poi il cda del Teatro alla Scala si sono riuniti in videoconferenza nella giornata di ieri, per discutere la ratifica definitiva del bilancio 2019, ufficialmente chiuso, e aprire invece quello del 2020 per quanto riguarda le risorse e la programmazione che, ovviamente, dipenderà dalla data di riapertura. L’obiettivo del sovrintendente Meyer è chiudere in pareggio.
Si è discusso di una probabile riapertura nei luoghi esterni al teatro, un appuntamento all’aperto, idea condivisa dal presidente e dai consiglieri: «I luoghi hanno la loro magia e la Scala ce l’ha, ma una soluzione sarebbe portare la Scala fuori».
Manutenzione. Dal momento che la ripresa è stata rinviata al mese di settembre (almeno), il Teatro alla Scala ha deciso di iniziare con un’opera di manutenzione straordinaria che includerà anche il rifacimento della pavimentazione del palcoscenico. Si tratterà di un lavoro di manutenzione molto più radicale di quella prevista al Piermarini (che dovrebbe essere pronto comunque per settembre).
Rientro. In questi giorni sono stati definiti i protocolli di sicurezza che consentiranno, nei prossimi giorni, l’ingresso dei primi dipendenti per seguire corsi di formazione relativi alla sicurezza. Sarà poi il turno delle scenografie de Il turco in Italia, il Trovatore e Salomé (che non ha nemmeno fatto in tempo a debuttare) rimaste da smontare dalla chiusura improvvisa dello scorso 23 febbraio.
