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18. 04. 2024 14:41

100 anni fa nasceva Charles Bukowski: «Scelsi di fare lo scrittore e morire di fame»

«Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla»

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Avete mai pensato di trascorrere una serata Pulp, insieme ad un Compagno di sbronze, ascoltando Musica per organi caldi e mangiando un Panino al prosciutto? Oggi è la giornata giusta per farlo, perché si festeggia il centenario della nascita dell’irriverente Charles Bukowski.

Il 16 agosto del 1920 nasceva Charles Bukowski: «Avevo solo due alternative. Scelsi di fare lo scrittore e morire di fame»

Realismo sporco. Non amava farsi incasellare in scuole o correnti letterarie, le etichette gli stavano scomode, eppure, Bukowski è oggi ricordato come il rappresentante più originale e sincero del realismo sporco, quella corrente letteraria inaugurata da Henry Miller e proseguita dalla cultura Beat della quale, pur condividendone lo stile informale e anticonformista, non si sentì mai parte. Insofferente verso le soffocanti costruzioni della vita borghese condusse una vita sui generis scandita da un morboso attaccamento all’alcol e da esperienze sessuali frequenti che lo portarono ad avere rapporti non sempre sereni con le persone.

Il successo. Si costruì un alter ego, Henry Chinaski, protagonista di molte delle sue opere. Tra raccolte di poesie, romanzi, lettere e racconti, fu un autore molto prolifico e, con l’accordo con l’editore Black Sparrow negli anni Settanta, raggiunse la fama: lasciò il lavoro alle poste (aspetto che ritroviamo nel suo autobiografico Post Office) e accettò di ricevere dall’editore cento dollari al mese per il resto della sua vita, che si concluse nel 1994 a causa di una leucemia fulminante.

La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità

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Charles Bukowski, alcuni consigli

AUTOBIOGRAFICO

Post Office - Bukowski
Post Office – Bukowski

Charles Bukowski, Post Office, TEA (192 pagine, 10 euro)

«Questo è il lavoro che fa per me».
È con questo pensiero che l’alter ego di Bukowski, Henry Chinaski, si trova a fare i conti. Annoiato dalla monotonia e dalle questioni burocratiche legate al lavoro da postino che svolge nei quartieri periferici di Los Angeles, Chinaski cercherà rifugio nell’alcol e nella compagnia di donne più sole di lui. Licenziato e poi ri-assunto dall’ufficio postale, il protagonista di questo romanzo autobiografico taglierà per sempre i legami con quello che capì non essere il paradisiaco impiego sognato in partenza, trovandosi disgustato ai piedi del parallelismo ufficio postale-vita.

NUOVA EDIZIONE

Shakespeare non l'ha mai fatto - Bukowski
Shakespeare non l’ha mai fatto – Bukowski

Charles Bukowski, Shakespeare non l’ha mai fatto, Feltrinelli (168 pagine, 24 euro)

Per festeggiare il centenario dalla nascita di Bukowski, Feltrinelli ha ripubblicato con una nuova veste grafica il diario di viaggio a Parigi dello scrittore americano e della compagna Linda Lee.
Il libro, arricchito dalle fotografie di Michael Montfort, mescola la tournée dello scrittore e i ricordi dell’infanzia, l’incontro con gli editori e i fantasmi di Hemingway e Pound nella Parigi del 1978.

UNA BIOGRAFIA

Tutti dicono che sono un bastardo
Tutti dicono che sono un bastardo

Roberto Alfatti Appetiti, Tutti dicono che sono un bastardo. Vita di Charles Bukowski, Bietti (336 pagine, 15 euro)

Politicamente scorretto. È forse questa la caratteristica che ha sempre affascinato di più di Charles Bukowski.
Alfatti Appetiti ripercorre la vita dell’autore statunitense, partendo dalla travagliata infanzia, fino all’età adulta segnata da solitudine, alcol ed una accesa vita sessuale.
L’amicizia con Fante e la stimo verso le opere di Hemingway, il suo rapporto conflittuale con le femministe e altri aneddoti che hanno reso così celebre e popolare l’autore, il cui lavoro ha tuttavia ricevuto relativamente poca attenzione dai critici accademici.

UN DOCUFILM

You never had it
You never had it

Matteo Borgardt, You never had it – Una serata con Bukowski, Feltrinelli Real Cinema (14,90 euro)

Vino e sigarette. Nel 1981 la giornalista Silvia Bizio ha chiacchierato con Bukowski nella sua casa californiana di San Fedro.
Intervista che montata assieme a delle riprese in Super 8 della Los Angeles di oggi e a poesie lette dallo stesso Bukowski è diventata una preziosa testimonianza sotto forma di docufilm. «Ho cercato – ha commentato il regista, Borgardt – la maniera più unica e originale per presentare al pubblico questi videotape ritrovati, questo “reperto storico”. L’intenzione era quella di lasciare lo spettatore libero di farsi la propria idea di chi Bukowski fosse, semplicemente ascoltandolo parlare. Volevo che il pubblico potesse sentirsi lì, quella sera, seduto sul divano accanto a Bukowski, mentre beveva e parlava». Il dvd è affiancato da un piccolo booklet contenente immagini e curiosità sul docufilm.

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