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09. 10. 2024 13:09

Il Cinema Colosseo di Milano riapre le porte, Quilleri: «La magia dell’esperienza collettiva in una sala cinematografica è insostituibile»

La multisala di viale Monte Nero ritorna dopo un’estate di restyling. Tomaso, gestore di quarta generazione: «Abbiamo puntato sul miglioramento del comfort: poltrone più ampie, divanetti per le coppie, spazi più accoglienti».

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Il Cinema Colosseo di Milano ha riaperto le porte dopo un’imponente ristrutturazione che ha trasformato uno dei cinema più iconici della città. Con un progetto che ha visto un investimento di oltre due milioni di euro, il multisala, che ora conta 800 posti rispetto ai precedenti 900, ha riaperto con la proiezione de La stanza accanto di Pedro Almodóvar, vincitore all’81ª Mostra del cinema di Venezia. Questa ristrutturazione segna una nuova era per il cinema, gestito da oltre 35 anni dalla famiglia Quilleri: «Sono stati due mesi di lavoro molto intensi, da giugno ad agosto – le parole di Tomaso Quilleri – l’obiettivo era completare i lavori nel periodo più debole per il cinema, peccato sia uscito un blockbuster come Inside Out 2».

Tomaso Quilleri, gestore del Cinema Colosseo di Milano: «Crediamo che per convincere le persone a tornare in sala sia fondamentale offrire qualcosa che a casa non possono trovare»

Cinema Colosseo di Milano
 

La storia del Colosseo è legata a doppio filo con il cinema di qualità a Milano. Quanto è cambiato questo rapporto nel corso degli anni?
«Il Colosseo è nato come monosala nel 1927, grazie al progetto dell’architetto Alessandro Rimini, ed è stato un punto di riferimento per il cinema a Milano per quasi un secolo. La mia famiglia ha iniziato a gestirlo negli anni ’80, un viaggio che ci ha regalato grandi soddisfazioni e che ci permette di continuare a evolvere».

Come avete adattato il Colosseo per rispondere alle nuove esigenze del pubblico?
«Le piattaforme digitali hanno abituato gli spettatori a cercare contenuti di qualità, quindi noi esercenti dobbiamo essere all’altezza, offrendo un ambiente confortevole e un’esperienza che vada oltre la semplice proiezione. Per questo abbiamo puntato sul miglioramento del comfort: poltrone più ampie, divanetti per le coppie, spazi più accoglienti. Crediamo che per convincere le persone a tornare in sala sia fondamentale offrire qualcosa che a casa non possono trovare».

Milano ha visto la chiusura di molte storiche sale cinematografiche. Qual è la sfida per mantenersi vivi?
«Il cinema non è solo un servizio, ma un punto di aggregazione che dà vita ai quartieri. Il Colosseo è riuscito a sopravvivere grazie al supporto di una proprietà straordinaria che ci ha sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili come la pandemia. Ora siamo tornati a investire perché crediamo fermamente nel futuro del cinema in sala».

Quindi qual è il futuro del cinema in sala?
«Sono esercente di quarta generazione, e posso dire che il cinema è stato dichiarato “morto” più volte: con l’arrivo della televisione, delle videocassette, dei DVD, e più recentemente con le piattaforme di streaming. Ma la magia dell’esperienza collettiva in una sala cinematografica è insostituibile. Non si tratta solo della grandezza dello schermo, ma della condivisione di emozioni. È questo che ci fa andare avanti: creare spazi in cui il pubblico possa vivere emozioni insieme agli altri».

Guardando al futuro, quali sono i prossimi progetti?
«Siamo già al lavoro sul restyling delle sale interne della Multisala Eliseo a Milano, dopo aver rinnovato le aree comuni nel 2019. Continueremo a investire nelle nostre strutture, perché crediamo che il cinema in sala abbia ancora tanto da offrire».

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