Folco Orselli presenta Blues in MI: «Le luci della periferia, l’altro volto di Milano»

Un’altra Milano? Esiste. Ed è in periferia. Le vie centrali di Milano sono il cuore di una città che culmina nei suoi margini, spesso in secondo piano. Questa l’idea alla base di Blues in MI, quartieri identità di Milano di Folco Orselli, un documentario tra musica, cinema e colori che sviscera tutti i pregiudizi verso la periferia milanese, oltre che unire i due volti di una Milano nella loro diversità e unicità.

 

Folco Orselli, l’intervista

Come nasce l’idea di raccontare in questo modo la Milano delle periferie?
«Sono convinto che l’identità dei luoghi delle grandi città si trovi molto di più in periferia. Mi interessava la materia viva, quella pulsante. Volevo attingere a quella, quindi ho deciso di cercare la vera identità, anche dove la vita è più difficile e non perfetta. Solo da qui capiremo chi siamo e chi vorremo essere nei prossimi anni».

Che ruolo avrà la musica?
«Sarà lo scenario su cui appoggerò tutte le idee che ho scritto. Stiamo facendo cinema e quando si parla di questo si parla di un’insieme di arte: recitazione, danza e colori. Sarà quindi uno degli elementi base di questo progetto».

Qual è l’ingrediente fondamentale per raccontare una Milano spesso ai margini?
«Accostarsi ai concetti senza troppi pregiudizi: questa è una delle cose che la gente non fa, siamo troppo bombardati dai media e da quello che ci dicono. Ci sono persone che giudicano il mondo attorno senza conoscerlo».

Ovvero?
«Ovvero che spesso ci sono delle ignoranze. Chi vive in centro parla della periferia, ma non ci va mai. La vita delle persone è sempre bella, sia in centro che in periferia, anche dove ci sono problemi e realtà che spesso nascondiamo».

Cosa ti aspetti da “Milano centro”?
«Ci piacerebbe creare una coesione, attraverso le bellezze della periferia che passano in secondo piano. Condividere una città implica la conoscenza di tutte le sue parti, anche quelle più nascoste. Capire e conoscere una situazione disagiata illustra chi siamo».

Qualche anticipazione sul documentario?
«Il primo episodio uscirà a fine febbraio. Ho coinvolto diversi trapper dei quartieri. Anche Ernia intraprenderà questo viaggio insieme a me: a lui piace anche il funk quindi il pezzo sarà ricco di generi musicali. Analizzeremo anche il progetto di ForestaMI: questi tre milioni di alberi che dovranno essere piantati entro il 2030, ma anche il progetto di riqualificazione degli scali merce».

Tanto futuro, insomma.
«Sarà in primo piano, ma parleremo anche di Area B. Come di tanti altri aspetti ecologici della città. Coinvolgerò anche artisti musicali per un festival che organizzeremo in via Padova».

Folco Orselli, il progetto Blues in MI

Un documentario per apprendere, apprezzare e coinvolgere: un progetto che nasce e cresce davanti agli occhi di una Milano che non conosce confini territoriali, ma pregiudizi ideologici. Numerosi gli ospiti musicali che prenderanno parte al progetto, con canzoni, colori, parole, immagini e video che riportano al cuore delle periferie e che illumineranno tutte le circoscrizioni.

Un’idea nata per Milano, con Milano protagonista: un progetto che prevede la realizzazione di cinque episodi filmici e di cinque grandi eventi nei quartieri che verranno trasmessi con cadenza trimestrale. La rassegna prevede come primo episodio Blues Contest: Hip Hop, Rap, Trap che sarà trasmesso a fine febbraio 2020.

A marzo, invece, ai Magazzini Generali, è previsto un Festival musicale con la partecipazione di Ernia, testimonial dell’evento.