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25. 04. 2024 21:52

Green Book: al cinema un viaggio contro le differenze

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Con Green Book si entra nel vivo della corsa agli Oscar: a partire da domani nei cinema italiani arriva il nuovo interessante manifesto antirazziale del regista americano Peter Farrelly, con protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali.

Nella New York del 1962 Tony Vallelonga – per gli amici Tony Lip – è costretto a stare a casa a causa della ristrutturazione del locale dove lavora come buttafuori, il Copacabana. Per l’italoamericano si prospettano così due mesi senza lavoro, alla ricerca di un nuovo impiego per sfamare moglie e figli.

La prima buona occasione arriva quando Tony conosce il musicista Donald Shirley, in procinto di partire per un tour di concerti lungo gli Stati Uniti. Da questo viaggio nasce un’amicizia del tutto particolare tra l’autista improvvisato ed il talentuoso pianista.

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La pellicola si ispira alle vicende realmente accadute in un’epoca in cui il colore della pelle risulta forte materia di discussione. Il musicista, di origine afroamericana, deve affrontare alcuni preconcetti di natura razziale del suo accompagnatore, cresciuto con idee estremamente tradizionaliste e poco propense all’accoglienza del diverso.

La riscrittura di Brian Currie e Nick Vallelonga trae così spunto dalla storia del padre di quest’ultimo, Tony Vallelonga, affidando il nome della pellicola al “libro verde” contenente alberghi e ristoranti disposti ad ospitare i neri al loro interno.

Estremamente attuale e ricco di spunti di riflessione, Green Book affronta con coraggio una tematica non sempre facile da portare sul grande schermo. Grazie alle superbe interpretazioni dei due protagonisti Viggo Mortensen (Tony) e Mahershala Ali (Donald), il dibattito in atto tra i due non viene limitato esclusivamente alla denuncia degli archetipi razzisti presenti nella mentalità retrograda del secondo ai danni del primo, ma si tratta anche di uno scontro tra istruzione e ignoranza, apertura e chiusura, classe e volgarità.

Il merito di questa finestra cinematografica sulle differenze sociali è di Peter Farrelly, metà del duo di fratelli statunitensi, autori di capisaldi del cinema a stelle e strisce come Tutti pazzi per Mary (1998) ed Amore a prima svista (2001).

Recentemente insignito di ben cinque candidature agli Oscar 2019 (Miglior film, Miglior attore protagonista, Miglior attore non protagonista, Miglior sceneggiatura originale e Miglior Montaggio), la nuova pellicola distribuita da Eagle Pictures si deve “accontentare” per ora della vittoria di tre Golden Globes (per la migliore commedia, sceneggiatura e per Mahershala Ali).

Origine: USA
Durata: 130 minuti
Regista: Peter Farrelly
Genere: commedia


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