Pinacoteca e Biblioteca Braidense, James Bradburne di nuovo alla guida – Video

James Bradburne
James Bradburne

«Un passaggio di consegne da me a me stesso». Il direttore della Pinacoteca di Brera, James Bradburne, non perde il suo humor inglese nemmeno nei momenti istituzionali. È stato l’appuntamento Ascolta il tuo cuore, città Brera nel futuro a dare ufficialmente il via ai suoi altri quattro anni alla guida del museo e della Biblioteca Braidense. Il primo mandato dell’architetto canadese naturalizzato britannico è risultato indubbiamente positivo tanto da spingere il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, a firmare la riconferma.

 

«Sono contento di quanto fatto finora – ha spiegato Bradburne ai microfoni di Mi-Tomorrow –, ora puntiamo al riallestimento di tutte le sale e a recuperare i progetti dei grandi direttori di Brera come Ettore Modigliani, Fernanda Wittgens e Franco Russoli che volevano un museo in grado di essere il crogiolo dell’identità cittadina».

Riportare Brera nel cuore della città e il visitatore al centro del museo era l’obiettivo dichiarato ad inizio mandato e i numeri danno ragione al lavoro svolto con la Pinacoteca che ha visto aumentare il suo pubblico in modo esponenziale raggiungendo in quattro anni il record di 1.350.000 visitatori. Nella strategia di Bradburne al centro del progetto non troviamo il turista, ma il cittadino milanese: «Ci sono due forme di turismo, un turismo da prima visita e uno di ritorno: il segreto per portare turisti nei musei è quello di puntare sui cittadini. Quando il museo diventa il più amato della città attrarrà di conseguenza anche i turisti».

Dopo aver sottolineato l’importanza del team alle sue spalle e aver voluto ringraziare in primis i cittadini milanesi, James Bradburne può pensare ai quattro anni che lo aspettano. La Pinacoteca vedrà incrementate le iniziative per radicare sempre più il museo nella città, con accessibilità aumentata e un approccio educativo mirato alle famiglie e ai giovani. La Biblioteca Braidense, invece, punterà all’arricchimento con l’acquisto di nuovi archivi, mentre la mediateca sarà chiusa per essere rinnovata e trasformata in centro per la cultura contemporanea. Attesa infine per il 2021 l’apertura di Palazzo Citterio come Brera Modern, museo nel quale confluiranno le collezioni del ‘900 con il focus sul collezionismo milanese.




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