Si chiama Quindi il singolo di esordio di Santachiara, giovane cantautore cresciuto al seguito dei suoi genitori, artisti di strada: sceglie di chiamarsi così dal nome del centro storico di Napoli, luogo in cui ha passato la maggior parte dell’adolescenza.
Santachiara, in onore di Napoli
Come mai hai scelto questa strada?
«Voglio parlare del bello che c’è nel mondo e farlo vedere anche a chi forse non lo vede più. Viaggiando molto ho ascoltato di tutto, da Mozart a Jeff Mills, da De Andrè ai Rolling Stones: ho imparato che la musica è una cosa seria».
Ti ha aiutato formarti tra gli artisti di strada?
«Sono cresciuto con teatranti, carovane, musicisti viaggiando dalla Puglia al Brasile: quando ero piccolo tenevo il mio piccolo spettacolo e questo sicuramente ha trasformato il mio “terrore da palcoscenico” in una “voglia del palcoscenico”».
La tua vita itinerante ti ha portato anche a Milano?
«Non ci ero mai stato prima di qualche mese fa, grazie alla musica ci ho passato abbastanza tempo per respirarne un odore di fermento creativo, come se tutti fossero lì per lasciare la propria impronta nella storia».