Marco Mengoni: perché torni, dopo dieci anni, in competizione?
«Tornare dopo la vittoria con L’essenziale vuol dire mettermi alla prova con me stesso, cercando di capire quali nuove emozioni possano arrivare. Lo faccio con Due vite, un pezzo scritto a sei mani insieme a Davide Petrella e Davide Simonetta. Sono felice di far parte di questo cast, credo che sia il riflesso di quello che sta succedendo nel variopinto panorama della musica di oggi».
Speri in un bis?
«Sarebbe normale tenerci. Cerco di non pensarci perché quest’anno, in realtà, non sento quella competizione solita tra chi è in gara: ognuno di noi vuole portare un pezzo di sé e fare bella figura. Non ho velleità di vittoria, pretendo da me solo il riuscire a divertirmi. Due vite parla anche di quello che sto vivendo in questo periodo. L’ansia non mi ha ancora abbandonato e la sto metabolizzando grazie al percorso psicologico al fianco di professionisti. Ma questo non deve influire su ciò che faccio, la mia priorità in questo Festival sarà godermi l’esperienza».
Venerdì omaggi i Beatles, ma non è la prima volta.
«Let it be era già presente nell’arrangiamento di Cambia un uomo, contenuto in Materia (Terra). Si tratta di brano che racchiude un messaggio universale, la necessità di scrollarsi di dosso preoccupazioni del nostro tempo: non ha limiti, è un inno. Chiunque faccia musica vorrebbe aver scritto questo pezzo. Lo riproporrò nello stile più adatto a me, insieme alle tredici voci del coro». MiS
IN GARA CON
Due vite
IL DUETTO
Let it be (Beatles) con The Kingdom Choir
A MILANO
Sabato 8 luglio
Stadio San Siro
Biglietti: da 43,70 euro su ticketone.it
