La nostra rubrica #Sipario di questa settimana si concentra su alcuni spettacoli in scena nei teatri milanesi, tra questi Mi sono rotto… i ricordi e Perlasca. Il coraggio di dire no.
Rivivere la Milano da bere
Mi sono rotto… i ricordi
Per una sera Antonio Provasio sveste i panni della Teresa de I Legnanesi per aprire il suo cuore al pubblico del Teatro Manzoni con uno spettacolo dove si torna indietro nel tempo ricordando quando eravamo felici di mangiare pane e zucchero, si andava a scuola da soli, si mangiava con tutta la famiglia e non avevamo come amico un telefonino. Antonio Provasio accoglie gli spettatori in salotto per spiegare come e perché i suoi ricordi siano stati rotti dalla frenesia quotidiana. «Parlo dei ricordi miei e della mia generazione – spiega l’attore a Mi-Tomorrow – ripercorrerò la mia vita da quando ero giovane, la storia di un ragazzo cresciuto nella Milano da bere che sognava di fare l’artista. Uno spettacolo rivolto anche ai giovani di oggi che possono imparare a stare insieme, oggi si tende a chiudersi in se stessi, io invece vorrei invitare il pubblico a spegnere i cellulari e dirsi “Ti voglio bene” di persona senza whatsapp». Sul palco anche Maicol Trotta e Mitia Del Brocco.
Lunedì alle 20.45
Teatro Manzoni
Via Manzoni 42, Milano
Biglietti: da 24 euro su teatromanzoni.it

Cechov visto da Alessandro Serra
Il giardino dei ciliegi
Un grande classico del teatro firmato Anton Cechov visto dagli occhi del Premio Ubu, Alessandro Serra. Una settimana dopo Macbettu, la Triennale ospita nuovamente il pluripremiato regista che si è avvicinato al teatro attraverso gli esercizi di trascrizione per la scena delle opere cinematografiche di Ingmar Bergman. Un cast numeroso per portare in scena l’ultimo testo del drammaturgo russo, risalente al 1904, che racconta le vicende di una famiglia aristocratica russa costretta a rinunciare al sua amato giardino. Nella storia si trovano nostalgie e rimpianti, ma forse è l’infanzia il vero tema chiave dell’opera. I personaggi ridono e si commuovono spesso, ma è una tristezza che si trasforma subito in allegria. In questo ultimo atteso lavoro di Alessandro Serra, la realtà è resa attraverso una visione sfuocata, che sfalda i contorni. Una scena minimale proprio come in Macbettu per questo racconto di decadenza sociale in un giardino sempre fiorito e ricco di emozioni.
Da mercoledì a sabato alle 20.00
Triennale Teatro dell’Arte
Viale Alemagna 14, Milano
Biglietti: da 16,50 euro su triennale.org

Esperimento di teatro sonoro
Spin
Serata di teatro autopromozionale. Questo il sottotitolo di Spin scritto da Renato Gabrielli e interpretato da Emiliano Masala e Massimiliano Speziani in dialogo con la partitura musicale di Gaetano Cappa. Dany e Ferdy vivono in un mondo parallelo e sono due estrosi spin doctor, esperti di comunicazione politica. Eternamente complici e rivali, hanno contribuito alla rapida ascesa del movimento La Svolta. Pochi mesi dopo la sua elezione a sindaco, il leader del movimento finisce però in galera per una brutta storia di corruzione, lasciando i suoi preziosi comunicatori avviliti e disoccupati. Ma nell’universo di Spin chi sa manipolare la percezione dei fatti attraverso le parole non può rimanere disoccupato a lungo. L’inflazione d’immagini a cui siamo quotidianamente sottoposti ci fa spesso dimenticare il potere del linguaggio verbale – e sottovalutare la retorica del potere. Spin mette al centro dell’attenzione le parole in quello che può essere definito un esperimento di teatro sonoro.
Venerdì e sabato alle 20.30
Teatro della Cooperativa
Via Hermada 8, Milano
Biglietti: da 18 euro su teatrodellacooperativa.it

Lo Schindler italiano
Perlasca. Il coraggio di dire no
Una storia che non dovrebbe mai smettere di essere raccontata, ancor di più in questi giorni in cui il nome della senatrice Liliana Segre e la sua storia compaiono quotidianamente sui giornali. Alessandro Albertin, diretto da Michela Ottolini, ricorda al pubblico le gesta di un eroe dal nome Giorgio Perlasca che nel 1944 si trova a Budapest ricercato dalle SS per non aver aderito alla Repubblica di Salò.
In una tasca della sua giacca c’è una lettera firmata dal generale spagnolo Francisco Franco che lo invita, in caso di bisogno, a presentarsi presso una qualunque ambasciata spagnola. In pochi minuti diventa Jorge Perlasca e si mette al servizio dell’ambasciatore Sanz Briz per salvare dalla deportazione quanti più ebrei possibile. Quando Sanz Briz, per questioni politiche, è costretto a lasciare Budapest, Perlasca assume indebitamente il ruolo di ambasciatore di Spagna. In soli 45 giorni, sfruttando straordinarie doti diplomatiche e un coraggio da eroe, evita la morte ad almeno 5.200 persone.
Da martedì a domenica
Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14, Milano
Biglietti: da 18 euro su teatrofrancoparenti.it