Corrado Tedeschi e Renato Mannheimer, diretti da Alberto Oliva, portano al Teatro Leonardo Viaggio all’Inferno – Solo andata!, un gioco metateatrale che vede i due attori alle prese con il Sommo Poeta. «Siamo una stranissima coppia – spiega Tedeschi a Mi-Tomorrow –: c’è una differenza colossale tra noi due e già questa è una delle curiosità dello spettacolo».
Quali sono i punti di forza del testo?
«È una sorta di Aspettando Godot perché aspettiamo un attore che interpreti Caronte e che ci faccia da traghettatore. L’attesa è corredata dalle terzine di Dante con tanta ironia e prendendo in giro la mia categoria che spesso esagera nella recitazione. È diverso dal solito, il pubblico si diverte sempre molto a vederlo».
Un attore come deve approcciarsi a Dante?
«Dante ha già una sua musicalità per cui non va enfatizzata la recitazione. Grazie a questo spettacolo ho riscoperto delle cose che a scuola sembrano pesantissime, ma viste dopo risultano meravigliose. Non a caso è uno dei più grandi geni dell’umanità».
Come rappresentate l’inferno contemporaneo?
«Basta andare in giro per le nostre città per trovare l’inferno quotidiano pieno di gironi e di dannati. Abbiamo una società priva di qualsiasi valore e superficiale. Accendi la tv e capisci dove siamo finiti».
Teatro e televisione sono mondi così distanti?
«Negli altri paesi no, in Italia sì. Chi fa teatro viene guardato come se avesse avuto un lutto, invece il teatro è bellissimo e difficilissimo. Per farlo devi conoscere un mestiere, per fare tv no, la può fare chiunque. Chi dalla tv passa al teatro senza preparazione rischia brutte figure».
Da venerdì a domenica
MTM Teatro Leonardo
Via Ampère 1, Milano
Biglietti da 25 euro su mtmteatro.it