Mantova si fa piccola piccola con il festival Segni

Mantova
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Nove giorni spettacoli teatrali, performance, art lab, workshop e spazi di confronto trasformeranno Mantova in un palcoscenico dedicato a bambini e ragazzi, scuole e famiglie. Da sabato fino a domenica 4 novembre torna a Segni New Generations Festival, la rassegna internazionale d’arte e teatro organizzata dall’Associazione Segni d’infanzia, giunta alla sua tredicesima edizione.

La programmazione internazionale e multidisciplinare è adatta a diverse fasce d’età, dai 18 mesi ai 18 anni e oltre. Focus di quest’edizione sarà “il grande spettacolo della natura” e la sua sostenibilità in omaggio al World Forum on Urban Forests promosso dalla Fao che si terrà proprio a Mantova un mese dopo il festival.

GLI OSPITI • Tra le novità di questa edizione c’è il progetto di formazione Nuovo CineChildren, a cavallo fra le arti dello spettacolo (che consente alle scuole di combinare spettacolo teatrale e film dalle tematiche affini, ricevendo anche un kit digitale di accompagnamento alla visione) e ancora più eventi per i ragazzi fra i 12 e i 18 anni con #onlyforyoung, dépliant creato in collaborazione con i giovani partecipanti al progetto T.E.E.N. Tantissimi saranno gli artisti in scena a Segni, provenienti da Giappone, Olanda, Regno Unito, Belgio, Norvegia, Danimarca e naturalmente Francia.

Si potrà viaggiare nell’Artico con gli scienziati matti di Garage, oppure in compagnia di Krono, il Tempo, a cavallo fra scienza e filosofia, in L’universo è un materasso. Un grande classico come Macbeth della Compagnia Rodisio e Opera Omnia 3 di Teatro Magro saranno in scena presso la Casa del Mantegna. Info su segnidinfanzia.org.

«Siamo fatti di storie da raccontare»

L’attrice Sara Zoia condivide il suo progetto esperienziale

Fra i tanti spettacoli in programma al festival Segni di Mantova ci sarà Tredici storie tredici, un progetto creato dall’attrice Sara Zoia con Luigi Rignanese, studioso di cultura popolare, dove i ragazzi non saranno spettatori ma potranno fare esperienza attraverso teatro. «In cinque giorni costruiremo con un gruppo di adolescenti un vero e proprio spettacolo in cui il fil rouge sarà la cultura, intesa non in senso divulgativo, ma l’insieme di esperienze e saperi che costruiscono l’identità della persona – dice Zoia a Mi-Tomorrow -. Queste storie si mescoleranno con quelle narrate negli affreschi della splendida Sala della Rustica di Palazzo Ducale».

Come svilupperete il progetto?

«Partiremo dai miti, dalle ninne nanne, dalle filastrocche che imparavamo da bambini e che tratteggiano l’archetipo umano: le racconteremo con un linguaggio più contemporaneo seguendo l’attitudine dei ragazzi con cui lavoreremo. Tutto questo verrà poi sperimentato in uno spazio teatrale per vedere come, un luogo completamente diverso, riuscirà a cambiare i legami fra le storie».

Quale sarà l’approccio con i ragazzi, abituati ad altri mezzi, come la televisione, il cinema o videogame?

«Faccio teatro da più di vent’anni e credo che sia un mezzo davvero adatto a tutti: ognuno di noi, a suo modo, comunica qualcosa. Anche la timidezza è una forma di comunicazione e racconta qualcosa».

E’ così semplice?

«Tutto sta nel trovare la chiave giusta: attraverso linguaggi semplici, la poesia, il gioco e l’ironia possiamo arrivare al cuore di chiunque».

A Pizzighettone i fagiolini con le cotiche

Un assaggio nella capitale dei Fasulin de l’òc cun le Cudeghe

Pizzighettone, Città Murata vicino a Mantova, tornerà la Capitale dei Fasulin de l’òc cun le Cudeghe, l’antico piatto tipico locale della solennità dei Defunti, cucinato e servito il 2 novembre nelle osterie del paese con l’omonima maratona gastronomica dentro le mura riscaldate dai grandi camini d’epoca. Quest’anno la kermesse andrà in scena in versione doppia: sabato 27 e domenica 28 ottobre, poi da giovedì 1 fino a domenica 4 novembre. La tradizione si era persa nel tempo, ma ora viene riproposta all’interno dell’imponente cerchia muraria, caratterizzata da ampie casematte, un tempo alloggi per la guarnigione austriaca ed ora trasformate in una grande osteria con panche e tavoloni in legno. Proprio qui si potrà degustare il piatto tipico servito in fumanti scodelle.