Se le allergie diventano epidemia

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Sono diventate una vera e propria piaga. Oltre che un costo sociale importante. Perché oggi le allergie, da quelle respiratorie a quelle alimentari, colpiscono circa un italiano su quattro. Si tratta quindi di un’epidemia, che però spesso non viene valutata con la giusta attenzione. Attualmente gli esperti dell’Associazione allergologi e immunologi italiani calcolano che a soffrire di allergie respiratorie, come asma e rinite allergica, siano circa 12 milioni di persone.

COSTO SOCIALE • Nell’insieme costano al Sistema Sanitario Nazionale più di sette miliardi di euro all’anno. Per quanto riguarda invece le allergie alimentari, queste patologie coinvolgono i quattro per cento della popolazione adulta e il dieci per cento dei bambini e ragazzi. Ancora ci sono le allergie al veleno degli insetti, che fanno totalizzare circa cinque milioni di italiani punti annualmente: di questi circa otto su cento sviluppano reazioni allergiche. Infine di allergie da farmaci soffre il sette per cento della popolazione a livello generale e oltre il venti per cento delle persone in ospedale. Secondo la World Allergy Organization, sono in generale 300 milioni le persone che nel mondo soffrono di asma grave.

CARENZE • «Queste patologie non sono rappresentate solo da un semplice raffreddore o un mal di pancia. Quando si parla di allergie si intendono anche forme gravi come l’asma, l’anafilassi da alimenti, farmaci e punture di imenotteri», precisano gli esperti. Nonostante l’allarme sia altissimo, le strutture ad hoc presenti nel nostro Paese sono ancora molto poche. Secondo l’ultima mappatura della rete allergologica italiana relativa al 2017, nonostante il peso epidemiologico crescente delle patologie allergiche si contano soltanto 13 strutture complesse (al di sotto quindi dello standard minimo di una struttura complessa per ogni due milioni di abitanti) e 58 strutture semplici. Ma non finisce qui perché su 180 medici specializzati in allergologia, negli ultimi cinque anni più del 50 per cento non è riuscito a trovare lavoro nelle strutture di allergologia.

C’è il test che mappa gli allergeni
L’iniziativa è stata sviluppata all’Humanitas

Le allergie stanno vivendo un vero e proprio boom nel nostro Paese. In questo contesto diventa fondamentale una diagnosi precoce ed efficace. E’ possibile grazie a un nuovo test sperimentato, per la prima volta in Lombardia, all’Istituto Humanitas. L’esame è stato sviluppato da un pool di ricercatori austriaci. Il test permette una mappatura di 282 allergeni e molecole insieme ed è frutto del lavoro di ricerca scientifica portato avanti da Giorgio Walter Canonica, responsabile del Centro di medicina personalizzata asma e allergie di Humanitas immuno center, e di Giovanni Melioli, responsabile diagnostica molecolare allergologica.

«Il test è in grado di investigare sulla predisposizione del proprio sistema a reagire nei confronti di sostanze normalmente innocue. Sulla base della composizione dei pannelli degli estratti allergenici e degli allergeni molecolari, il test porta a un quadro quasi completo della sensibilizzazione di ogni paziente. Noi specialisti riusciamo così a essere molto più precisi nella diagnosi e nella cura, che diventa sempre più personalizzata», spiega Canonica. Uno dei possibili sviluppi futuri dello strumento sarà l’integrazione con l’intelligenza artificiale. «Grazie a un software oggi in via di sperimentazione, che aiuta a interpretare gli allergeni e sintetizza i risultati del test, riusciremo a restituire al paziente una mappatura dettagliata del suo quadro clinico attraverso singole spiegazioni accanto a ogni dato», conclude.

Occhio al bollettino del polline
Un’iniziativa tutta lombarda per le famiglie

Difendersi dalle allergie respiratorie, e curarsi in modo più efficace e sicuro, oggi in Lombardia è più facile grazie ai bollettini del polline diramati quotidianamente dalle Agenzie di tutela della salute lombarde e dall’Associazione Italiana di Aereobiologia. Si tratta di strumenti informativi utili ai soggetti allergici, ai loro familiari e al personale medico – non solo specialistico – in quanto la loro regolare consultazione permette di conoscere quali pollini allergenici sono presenti in atmosfera, le relative concentrazioni e tendenze evolutive, così da permettere una migliore programmazione della terapia sintomatica, anche in relazione a eventuali viaggi e spostamenti sul territorio.