Michela Moioli: «Sogno già il 2026»

michela moioli
michela moioli

Vincitrice per vocazione, con la voglia sempre più viva di conquistare una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Milano-Cortina, nel 2026. Lei è Michela Moioli, campionessa olimpica in carica di snowboard con il sogno di poter trionfare anche in casa: «Penso già parecchio al 2026, perché le Olimpiadi in casa per un atleta sono il massimo. Per me, da lombarda, sarebbe ancora più bello perché le gare di snowboard saranno a Livigno, la mia seconda casa».

 

Manca tanto, ma l’impresa appare già di per sé difficile.
«Non sarà facile, ma cercherò di arrivare il più competitiva possibile. Le sento già mie per aver partecipato alla candidatura: saranno mie ancora di più quando ci arriverò».

Come procede l’avvicinamento al prossimo impegno?
«Beh, sentirsi a casa è importante e può aiutarti anche in gara. Quando vai a gareggiare all’estero, in posti nuovi, ti senti fuori dal mondo. Comunque se sarò brava a preservarmi fisicamente e allenarmi il giusto ci arriverò senza dubbio».

Ha già iniziato a ragionare in quest’ottica?
«Certo. Non saltando gare, ma limando la preparazione. Alla fine il corpo ne risente se ti alleni troppo. L’anno scorso proprio a causa del sovrallenamento mi sono rotta un pezzo di menisco. Quest’anno, lavorando diversamente, con più qualità che quantità, sto benissimo».

Tra Olimpiadi e Mondiali?
«Ho voglia di vincere l’oro ai Mondiali, ma prediligo le Olimpiadi. Nella stagione passata ho conquistato un argento e un bronzo. Sono sempre due medaglie, quindi va benissimo. Ma il trionfo olimpico ha cambiato il modo in cui mi guardano tutti».

E lei, come ha reagito?
«L’anno scorso tutto questo mi metteva ansia, ora ho imparato a non pensarci e sono più serena. Parlo tanto con Sofia Goggia. Averla vicina è un sostegno, per entrambe. Una tira l’altra».

E poi c’è l’altra passione, l’Atalanta.
«Non sto riuscendo a seguire tantissimo. Sicuramente in Champions sta arrancando ma è la prima volta, ci può stare. Già arrivarci è stato un successo. In Italia può fare ancora bene. È una bella squadra, di cuore».


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